L'infortunistica spiegata da Giulio Marchesoni: il rischio long Covid per gli operatori sanitari

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Si stima che in Italia il numero di operatori sanitari, la maggior parte infermieri, alle prese con il long Covid sia almeno di 20 mila unità ciò nonostante i sintomi non siamo riconosciuti come malattia professionale. A livello europeo la media dei professionisti oggi soffre di postumi del contagio sarebbe addirittura di un sesto del totale dei contagiati.

I dati sono allarmanti se consideriamo che le assenze direttamente legate al manifestarsi di una sindrome long Covid sono oggi equiparate alla malattia comune, sia per il trattamento economico che per quello normativo. A carico del lavoratore interessato ci sono quindi gli obblighi di certificazione con la dovuta attenzione agli oneri di avviso e preavviso immediato in caso di assenze.

Il lavoratore che subisce un infortunio ha la possibilità di riaprirlo solo se, dopo la ripresa dell’attività lavorativa, presenta dei sintomi o dei disturbi fisici legati al precedente infortunio. Deve altresì recarsi dal proprio medico curante per farsi certificare che si tratta di una ricaduta del medesimo infortunio, già denunciato e registrato dall’Inail. Si parla in questo caso generalmente di riammissione in temporanea. Questo non è però possibile per chi soffre di long Covid, ad oggi difficile da dimostrare.

Numerosi studi hanno però evidenziato la presenza di determinati sintomi che persistono negli operatori sanitari, soprattutto gli infermieri. Sono effetti neurologici simili a quelli di una condizione da stress traumatico come disturbi del sonno, irritabilità, insofferenza, ansia, sintomi inizialmente si pensava solo riconducibili alle difficoltà lavorative e ai turni massacranti.

Si è inoltre registrata una ampia gamma di complicazioni come aritmie cardiache, embolia polmonare, ictus ischemico e insufficienza cardiaca ed un aumento della mortalità con una incidenza del 2,8% rispetto all’1,2% dei controlli.

Senza una diagnosi univoca e una classificazione certa rimane comunque una ampia variabilità nell’identificazione di questa condizione questo perché mancano ancora chiari criteri e condivisi per la sua definizione nonostante abbia tutte le caratteristiche per essere annoverato tra le malattie professionali.

Giulio Marchesoni

Giulio Marchesoni si occupa di infortunistica e di gestione crediti. MGM Sviluppo, la sua società, lavora nel campo della gestione dei sinistri, nella acquisizione di crediti professionali, nella gestione di crediti problematici e nella formazione per professionisti. MGM Sviluppo è una società dinamica ed in continua evoluzione. La volontà dei fondatori è quella di mettere a frutto le proprie eterogenee e pluriennali esperienze maturate in Italia e all’estero in realtà multinazionali o di primaria grandezza nazionale per affiancare, con passione ed empatia, ogni cliente, in relazione alle sue differenti peculiarità imprenditoriali, organizzative e culturali. I principi che guidano il suo modus operandi sono il rispetto, la fiducia e la dignità, per contribuire al miglioramento della comunità e dell’ambiente nel suo complesso. Per contattarlo scrivere a gmarchesoni@mgmsviluppo.it o chiamare lo 04221723040.

Giulio Marchesoni

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