L'infortunistica spiegata da Giulio Marchesoni: protezione (collettiva) nei luoghi di lavoro | Video

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Il Decreto legislativo n. 81 del 2008 richiama più volte il criterio di priorità, in materia di sicurezza sul lavoro, delle misure di protezione collettiva nei luoghi di lavoro rispetto a quelle individuali. La Cassazione, nella sua sezione lavoro, con sentenza pubblicata il 31 Agosto, ha di recente accolto il ricorso dei genitori di un lavoratore che aveva subito un infortunio mortale per una caduta da una decina di metri, cassando la sentenza della Corte Territoriale.

I VIDEO PRECEDENTI

Il lavoratore, dipendente di una impresa subappaltatrice, stava operando sul tetto di un capannone della ditta committente ed era precipitato al suolo, per motivi non accertati. La Corte si è convinta del merito ma non della legittimità, stabilendo quindi non tanto se la valutazione precedente fosse giusta o sbagliata, ma solo se tale decisione fosse conforme alla legge perché la vittima era dotata di adeguati dispositivi di protezione individuale per tutelare la propria incolumità, in alternativa alle misure di sicurezza collettive e che la sua una condotta è stata ritenuta azzardata in quanto si è sganciat0 dall’ancoraggio.

Protezione collettiva nei luoghi di lavoro vs protezione individuale

La Cassazione, richiamando l’articolo 111 del Testo unico sulla salute e sicurezza sui luoghi di lavoro, ha stabilito che deve essere assegnata priorità alle misure di protezione collettiva nei luoghi di lavoro rispetto a quelle di protezione individuali, criterio da seguire con particolare riguardo alle lavorazioni “in quota”, a discapito di un riferimento normativo che responsabilizza il soggetto coinvolto in base all’opportunità di evitare la creazione di ulteriori rischi connessi alla predisposizione delle misure collettive e l’esigenza datoriale di contenimento dei costi e dei tempi.

La Corte ha chiarito che i dispositivi di protezione individuale devono essere impiegati se i rischi non possono essere evitati o ridotti con mezzi di protezione collettiva e che vi è la possibilità di utilizzare misure equivalenti ed efficaci, in casi di lavori particolari, per cui si rende necessaria l’eliminazione temporanea di un dispositivo di sicurezza collettiva, terminato l’utilizzo del quale sia predisposto l’immediato ripristino delle misure collettive.

Appare evidente per questo che l’orientamento della Corte vada verso una obbligatorietà della predisposizione delle misure di protezione collettiva con un’unica limitazione però: che la realizzazione di tali misure sia incompatibile con lo stato dei luoghi di lavoro o risulti impossibile per altre ragioni tecniche, la cui prova in giudizio è a carico comunque del datore di lavoro.

Giulio Marchesoni

Giulio Marchesoni

Giulio Marchesoni si occupa di infortunistica e di gestione crediti. MGM Sviluppo, la sua società, lavora nel campo della gestione dei sinistri, nella acquisizione di crediti professionali, nella gestione di crediti problematici e nella formazione per professionisti. MGM Sviluppo è una società dinamica ed in continua evoluzione. La volontà dei fondatori è quella di mettere a frutto le proprie eterogenee e pluriennali esperienze maturate in Italia e all’estero in realtà multinazionali o di primaria grandezza nazionale per affiancare, con passione ed empatia, ogni cliente, in relazione alle sue differenti peculiarità imprenditoriali, organizzative e culturali. I principi che guidano il suo modus operandi sono il rispetto, la fiducia e la dignità, per contribuire al miglioramento della comunità e dell’ambiente nel suo complessoPer contattarlo scrivere a gmarchesoni@mgmsviluppo.it o chiamare lo 04221723040.

A questo link la pillola video dedicata al rapporto fra malattia professionale e Covid-19. 

Mentre qui potrete trovare il video che spiega il rapporto fra responsabilità medica e Covid-19. 

 

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