L'infortunistica spiegata da Giulio Marchesoni: sofferenza interiore e incidenti sul lavoro | Video

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Il dipendente che ha subito un danno a causa di un incidente sul lavoro, ha diritto a vedersi riconosciuto un autonomo risarcimento per la sofferenza interiore patita in conseguenza della lesione del suo diritto alla salute. E’ quanto ha stabilito la Cassazione con la sentenza 24473 del 4 Novembre 2020.

Un elettricista aveva citato in giudizio la proprietaria di un’abitazione e l’impresario edile che vi aveva montato un ponteggio chiedendone la condanna al risarcimento dei danni subiti a causa di una caduta di cui era rimasto vittima nell’esecuzione di lavori di installazione di pannelli solari sul tetto dell’edificio.

La Corte d’Appello di Venezia aveva accolto la domanda, riconoscendo la massima personalizzazione del danno, sul presupposto che il sinistro avesse causato al ricorrente una grave limitazione, non solo della sfera del danno alla salute ed all’integrità fisica, ma, anche, della sfera relazionale, morale e, più in generale, del complesso “valore uomo”.

L’imprenditore edile e la proprietaria dell’abitazione avevano presentato ricorso in Cassazione, asserendo una illegittima duplicazione delle voci di risarcimento riconosciute al lavoratore. Per la Suprema Corte, invece, il lavoratore che risulta inabile a causa di un infortunio ha il diritto di essere risarcito per il danno patrimoniale, cioè il danno emergente ed il lucro cessante derivante dalla riduzione della capacità lavorativa, per il danno biologico, inteso come danno all’integrità psicofisica, che si riflette su tutte le sue attività e capacità, compresa quella lavorativa generica ma anche per il danno morale, cioè riferito alla sofferenza interiore.
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In riferimento alla liquidazione del danno non patrimoniale, sono infatti state considerate la reale fenomenologia della relativa lesione quindi sia l’aspetto interiore del danno sofferto (c.d. danno morale: provocato dal dolore, dalla vergogna, dalla disistima di sé, dalla paura, dalla disperazione), sia quello dinamico relazionale (destinato ad incidere in senso peggiorativo su tutte le relazioni di vita esterne del soggetto).

La Cassazione ha chiarito poi che il risarcimento del lavoratore per le conseguenze subite sia sul piano relazionale esterno che interno non costituisce una duplicazione del risarcimento del danno non patrimoniale perché le relazioni interiori ed esteriori appartengono a due diverse categorie al contrario del danno biologico e del danno esistenziale, appartenenti allo stesso ambito protetto dalla Costituzione nel suo articolo 36.

Infine se il lavoratore ha diritto sia al risarcimento Inail che a quello da parte di eventuali terzi responsabili, qualora il dovuto si riferisca alla stessa tipologia di danno, le prestazioni ricevute dall’Inail vanno sottratte e verrà quindi liquidata la differenza, il c.d. danno differenziale.

Giulio Marchesoni

Giulio Marchesoni si occupa di infortunistica e di gestione crediti. MGM Sviluppo, la sua società, lavora nel campo della gestione dei sinistri, nella acquisizione di crediti professionali, nella gestione di crediti problematici e nella formazione per professionisti. MGM Sviluppo è una società dinamica ed in continua evoluzione. La volontà dei fondatori è quella di mettere a frutto le proprie eterogenee e pluriennali esperienze maturate in Italia e all’estero in realtà multinazionali o di primaria grandezza nazionale per affiancare, con passione ed empatia, ogni cliente, in relazione alle sue differenti peculiarità imprenditoriali, organizzative e culturali. I principi che guidano il suo modus operandi sono il rispetto, la fiducia e la dignità, per contribuire al miglioramento della comunità e dell’ambiente nel suo complessoPer contattarlo scrivere a gmarchesoni@mgmsviluppo.it o chiamare lo 04221723040.

 

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