Fondo di garanzia: dalle imprese venete richieste per 2,6 miliardi

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Sono quasi 43mila, per un importo totale di 2 miliardi e 600 milioni di euro, le richieste giunte al Fondo di Garanzia da imprese del Veneto nel periodo 17 marzo-2 giugno 2020. Di queste 36.344, pari all’84,7% (percentuale tra le più basse del Paese) sono quelle fino a 25mila euro a garanzia 100% dello Stato. Cifre che provengono dal primo monitoraggio che l’Ufficio Studi di Confartigianato ha avviato sui dati del Fondo di Garanzia. Ma che nasconderebbero, secondo Confartigianato, un 30% di domande in più ancora bloccate in fase istruttoria. Intanto in Veneto arrivano buone notizie sul fronte sanitario: la quota zero di contagi da Coronavirus è vicinissima. Così la Regione continua a riaprire. Mentre per quanto riguarda il lavoro, dopo i dati negativi delle scorse settimane, ci sono segnali di ripresa incoraggianti nella fase post lockdown.

«Queste evidenze – sottolinea Agostino Bonomo, presidente di Confartigianato Veneto Imprese – sono la conseguenza diretta di due problemi che vanno risolti. Il primo è che la mano destra non sa cosa fa la sinistra. Non è infatti vero, come afferma il Governo nei DL Cura Italia e Liquidità, che non esiste istruttoria per le domande sotto i 25mila euro. Le regole di Banca d’Italia e del Fondo Centrale di Garanzia non sono cambiate e chiedono la pratica di prefattibilità (di fatto una istruttoria). Procedura che sta rallentando a tal punto le operazioni che i nostri Consorzi Fidi (le Banche ovviamente nemmeno ci pensano) si sono visti costretti a mettere il personale non solo in smartworking, ma operativo tra le 17 e le 24, orario in cui risulta un po’ più agevole caricare le pratiche sul portale del Fondo. Il numero di registrate è pertanto falsato di almeno un 30% di richieste ancora in coda. Il secondo elemento che scoraggia la domanda sono i 6 anni previsti per l’ammortamento del debito – aggiunge Bonomo – Se a causa della pandemia il Governo permette alle imprese di indebitarsi, congelando il nuovo Codice della Crisi, deve dare la possibilità agli imprenditori di restituire il denaro almeno in 10 anni. Su questa modifica stiamo concentrando, come Confartigianato, molti sforzi al fine di ottenere la modifica in fase di conversione del DL».

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In Veneto l’incidenza delle operazioni fino a 25mila euro sul totale delle domande è tra le più basse (84,7%). La regione che ha presentato il maggior numero di richieste è la Lombardia (95.316). Seguono, a distanza, Emilia Romagna (50.939) e Lazio (43.713). Il Veneto si colloca al 4° posto (42.911) con circa il 9% delle operazioni presentate.

Le richieste presentate dalle imprese venete si distinguono in particolare per due aspetti: per l’importo totale richiesto, 2,577 miliardi di euro, che risulta essere il secondo maggior volume dopo quello della Lombardia e per la percentuale molto bassa di questa richiesta imputabile alle domande inferiori ai 25mila euro che risulta essere del 30,2%. Inferiore c’è solo quella del Trentino Alto Adige (17,8%). Mediamente in Italia, l’importo per operazione si attesta a 46.568 euro, in Trentino Alto Adige si registra il valore più alto con 85.837 euro seguito appunto dalla nostra regione con 60.057 euro. Con riferimento alle sole operazioni fino a 25.000 euro, l’importo medio in Italia risulta essere di 20.556 euro. Il Veneto è la regione con importo medio più elevato (21.396 euro).

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