Veneto, 48 nuovi positivi in un giorno: il virus non si ferma

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Quarantotto nuovi casi positivi al Coronavirus in Veneto nelle 24 ore fra sabato 18 e domenica 19 luglio. Un numero che preoccupa e fa il paio con quello dell’Rt, il tasso di contagiosità, che vede il Veneto a quota 1,63. Il dato più alto fra le regioni italiane: sembrano già lontani i tempi, ed era la fine di giugno, in cui l’Rt era a quota 0,43. La situazione è oggettivamente in un punto di equilibrio non semplice. Da un lato, infatti, il Veneto è stato fra le prime regioni a riaprire attività e vita sociale. Anche perché siamo in piena stagione turistica, un settore che pesa molto nel PIL del Veneto. Dall’altro lato, senza mai arrivare a numeri allarmanti, i dati sui positivi sono cominciati a risalire, così come il tasso di contagiosità. In poche parole: il virus non si è spento, anzi. Ed è fondamentale capire la provenienza dei contagi. Perché, se durante il lockdown era difficile comunque il propagarsi, ora un asintomatico che gira può incontrare tante persone. E poi abbiamo anche i sintomatici che, nonostante il tampone positivo, non si fermano: ricordiamo la storia (qui la si può leggere) dell’imprenditore vicentino?

Nuovi positivi Coronavirus Veneto, non abbassare la guardia

Particolare attenzione viene messa su chi viene dall’estero, nel affrontare e spiegare i casi positivi Coronavirus Veneto. Luca Zaia, governatore del Veneto, si è appellato a fermare il contagio “straniero” (qui le sue parole). Ma la realtà racconta come i nuovi positivi Veneto siano frutto molto di contagi “nostrani”. Ed è questo il punto sul quale si sta dividendo politica (e in parte anche il mondo della scienza): pare che la guardia sia stata abbassata. Complice il numero di casi comunque basso, la bella stagione, il ritorno alla vita sociale. La realtà però ci mostra come il Coronavirus non sia certo dietro l’angolo, anzi. E il rischio di rivedere zone rosse chiuse per lockdown ancor prima dell’inverno è concreto. Ecco, questo può essere uno spunto per provare a tenere alta la guardia: ce lo immaginiamo un agosto chiusi in casa, fra condizionatore (chi ce l’ha) e caldo atroce, a guadare le vacanze degli altri?

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