Cicloturismo, Veneto ai vertici nazionali. Una terra per chi ama le due ruote

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I cicloturisti italiani viaggiano principalmente in coppia o in gruppo con amici; pedalano in Italia (57%), soprattutto nel Nord-Est (Veneto e Friuli in testa) e all’estero con preferenza per i Paesi di prossimità (Austria, Germania, Francia); bed & breakfast e hotel sono le strutture ricettive più gettonate con un soggiorno medio di 5 notti; la spesa media è di 65 euro al giorno, in linea con altre tipologie di viaggiatori. Per gli spostamenti, il binomio treno+bici si rivela elemento di forza per lo sviluppo del cicloturismo in Italia.

È quanto emerge dall’Indagine nazionale sul cicloturismo realizzata dall’Università dell’Insubria (e più precisamente da un gruppo di economisti dei trasporti coordinato da Elena Maggi, delegata del rettore Angelo Tagliabue per lo sviluppo sostenibile e mobility manager dell’ateneo), in collaborazione con FIAB-Federazione Italiana Ambiente e Bicicletta, e condotta per la prima volta con un campione di 940 cicloturisti italiani, persone che scelgono la bicicletta per i propri viaggi in Italia e in Europa. Con una crescita rapida e costante negli ultimi anni, il cicloturismo è capace di coniugare sviluppo economico e qualità dell’ambiente e della vita, secondo un approccio sostenibile aderente ai principi dell’Agenda ONU 2030. Mai come ora, inoltre, la bicicletta gode del favore degli italiani che la preferiscono per gli spostamenti in ambito urbano e nel tempo libero: un mezzo in grado garantire, in modo naturale, il distanziamento sociale richiesto.

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Cicloturismo Veneto, si viaggia in coppia o con amici

L’indagine ha dato voce a chi viaggia in bicicletta fornendo, in primis, una panoramica sui fattori più importanti per lo sviluppo del cicloturismo: traffico controllato su strade condivise con veicoli a motore, un’adeguata segnaletica lungo gli itinerari e la disponibilità di informazioni dettagliate sui percorsi ciclabili, sono aspetti molto rilevanti. Condizioni favorevoli per agevolare la scelta di una vacanza sulle due ruote sono anche la sicurezza e la cura dei percorsi, la facilità di accesso a strutture alberghiere per cicloturisti e la disponibilità di servizi di prevenzione del furto come ciclo-parcheggi custoditi.

Indagando poi attraverso le cycling holidays effettuate dal campione in Italia e all’estero dal 2017 in poi, la ricerca la messo in luce la rilevanza di diversi elementi nella scelta di destinazioni, percorsi e strutture ricettive. Ecco che le esperienze di turismo in bicicletta sono vissute principalmente in coppia (28%) o con gli amici (23%), le tappe giornaliere sono per il 70% tra i 50 e i 70 km e la durata media della vacanza sulle due ruote è di 5 notti (il 50% fa viaggi con più di 6 pernottamenti), con predilezione per sistemazioni in bed&breakfast in Italia (48%) e in hotel all’estero (39,4%).

In merito alla soddisfazione dei servizi di ricettività, dove le attenzioni alle necessità primarie dei viaggiatori con bici al seguito sono sempre presenti (ricovero per riporre le bici, officina attrezzata, lavanderia), si nota che le strutture italiane puntano al benessere della persona con servizi dedicati, come ristorazione attenta a livello nutrizionale, assistenza medica e fisioterapica, strutture per il relax (SPA, massaggi) e per lo sport (palestra, piscina); mentre quelle all’estero mettono al centro la bicicletta e i servizi informativi connessi agli itinerari. Il 43% delle esperienze di viaggio in bicicletta raccontate dagli intervistati si sono svolte all’estero: Austria, Germania e Francia sono i paesi europei con il maggior numero di visite, sia per la vicinanza con l’Italia, sia per la presenza di percorsi cicloturistici conosciuti e ben organizzati, che offrono anche tappe culturali nelle città attraversate. La predilezione per chi pedala invece nel Bel Paese (il 57%) è per le regioni del Nord-Est (38%, trainate da Veneto e Trentino Alto Adige), seguite dal Nord-Ovest (27%) e dal Centro (20%), in particolare la Toscana.

Le esperienze di viaggio dei cicloturisti italiani sono mediamente soddisfacenti, anche se nel complesso la vacanza all’estero viene percepita più appetibile per la migliore accessibilità ad un’ampia offerta di servizi dedicati alla bicicletta e al suo utilizzo e per l’impatto positivo che il cicloturismo genera sul territorio. Chi ha fatto una vacanza in bicicletta si dichiara propenso a ripeterla, con preferenza per tornare a pedalare all’estero coinvolgendo anche amici e conoscenti.

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Estremamente interessante il dato sui mezzi di trasporto utilizzati in Italia per raggiungere il luogo della vacanza: se il 30% del campione si muove unicamente la bicicletta partendo da casa, ben il 32% usa il treno in abbinamento alla bici. “Il binomio treno+bici si rivela ancora una volta un elemento fondamentale per la crescita del cicloturismo nel nostro Paese e conferma le scelte virtuose e vincenti fatte da alcuni territori, come il Nord Est, dove gli investimenti in infrastrutture per la ciclabilità sono stati accompagnati da iniziative e servizi di intermodalità per i viaggiatori in bicicletta”, commenta Antonio Dalla Venezia, coordinatore regionale di FIAB Veneto e presidente del comitato tecnico scientifico di Bicitalia, la rete ciclabile nazionale mappata da FIAB e collegata alla rete europea Eurovelo.

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