Il Pinot grigio delle Venezie DOC ottiene il riconoscimento dal Ministero dell'agricoltura

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Il Consorzio Pinot Grigio Delle Venezie DOC è stato riconosciuto dal Ministero dell’agricoltura. Dopo nemmeno un mese dall’iscrizione della DOP nel registro eAmbrosia da parte della Commissione Europea, il consorzio ora potrà promuovere, valorizzare e tutelare il marchio. Tutto questo appena in tempo per la vendemmia.

Ora più che mai questa denominazione interregionale – formalizzata nel 2017 – entra a pieno titolo nel ruolo di tutela di un’unica grande identità condivisa e radicata nel territorio delle Venezie, allo scopo di affrontare in maniera coordinata i mercati internazionali, definendone uno stile e tutelandone l’immagine nel mondo.

Per l’anno prossimo il Consorzio punta non solo a rafforzare ulteriormente le posizioni acquisite sul mercato internazionale – tra cui Regno Unito e USA, animati da turbolenze legate ai temi Brexit e dazi che preoccupano la filiera – ma si è posto anche l’obiettivo di aprire una via verso paesi nuovi, dove il Pinot grigio delle Venezie è assente o marginalmente presente.

«A nome del Consiglio di Amministrazione e di tutti i nostri Soci desidero ringraziare il MIPAAF non solo per la professionalità e disponibilità dimostrate, ma anche per la rapidità nella gestione della pratica per il conseguimento del riconoscimento del nostro Consorzio – sostiene il presidente Albino Armani -. Ora diventiamo ufficialmente soggetto attivo anche nell’ambito dei finanziamenti per la promozione e valorizzazione del Pinot grigio Delle Venezie DOC e potremo ripartire nel 2021 con un’offensiva decisa sui mercati mondiali. Questo ultimo traguardo, conseguito grazie all’impegno illuminato, la dedizione e la grande competenza di Bepi Catarin, premia il lavoro svolto in modo sinergico e coordinato dalle regioni Veneto e Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia e dalla Provincia Autonoma di Trento, al fine di tutelare e accrescere il valore della nostra filiera vitivinicola, che rappresenta il primo vino bianco fermo delle nostre esportazioni e una grande ricchezza del nostro sistema vitivinicolo nazionale».

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