
Medicina in Fiera a Padova: più di tremila studenti a lezione nell'hub cofinanziato dal MUR
È entrato in funzione il 1° settembre, con l’accoglienza delle nuove matricole della facoltà di Medicina, l’Hub di Ingegneria dell’Università di Padova, il nuovo complesso inaugurato a giugno e cofinanziato dal Ministero dell’Università e della Ricerca (MUR) guidato dal Ministro Anna Maria Bernini. L’Hub è stato messo subito a disposizione per accompagnare l’avvio anticipato del semestre di Medicina previsto dalla riforma dell’accesso. Grazie al cofinanziamento del MUR, l’Università di Padova ha potuto disporre di una struttura nuova, capiente e tecnologicamente attrezzata, con spazi per circa 3mila studenti, garantendo così un mese di didattica in presenza e valorizzando l’inizio dell’esperienza universitaria delle nuove matricole.
Una struttura innovativa e sostenibile
Realizzato in tempi rapidi grazie all’impiego di materiali naturali e sostenibili, l’Hub di Ingegneria è il primo edificio universitario in Italia destinato alla didattica con struttura portante interamente in legno. Si estende su oltre 7 mila mq e offre 16 aule (14 frontali e 2 informatiche), spazi studio, una common room e scale sociali concepite come luoghi di incontro. All’esterno, piazza e giardini con superfici permeabili, sistemi di riuso delle acque piovane e tetto verde delineano un modello di architettura sostenibile. L’edificio è dotato di un impianto fotovoltaico con 308 pannelli e di soluzioni a basso impatto che hanno già consentito di evitare oltre 2.100 tonnellate di CO₂. Nel complesso mette a disposizione circa 3 mila posti tra didattica e studio e si candida a diventare un motore culturale e sociale del territorio, ponte tra città e università.
Il progetto complessivo sostenuto dal MUR: più docenti, meglio formati
Il finanziamento ministeriale – pari a 9 milioni di euro su un valore complessivo di 29,9 milioni – non riguarda solo la costruzione dell’Hub, ma anche il rafforzamento della qualità della didattica a Padova. Grazie al sostegno del MUR, l’Università di Padova punta a completare il piano del personale, incrementare i docenti strutturati, aprirsi a talenti internazionali e migliorare l’equilibrio di genere. L’obiettivo è portare il rapporto studenti regolari/docenti da 19,727 a 19,400 (–1,7%), aumentare le ore di didattica erogate da personale di ruolo e ridurre il ricorso a contratti esterni.
I fondi sosterranno inoltre la formazione continua dei docenti attraverso Teaching for Learning (T4L), il programma dedicato alle metodologie student-centered e all’integrazione del digitale che, negli ultimi tre anni, ha coinvolto circa 1.200 docenti.
Contesto e finalità
La necessità di dotare l’Ateneo di nuovi spazi e di più docenti nasce dalla crescita dell’Università di Padova – in controtendenza rispetto al quadro nazionale – che ha visto gli iscritti passare da circa 62.500 nel ciclo di studi 2019/20 a oltre 73.300 nell’anno accademico 2023/24, con un incremento del 16,8%. Parallelamente, i corsi sono aumentati da 182 a 204. Da qui l’esigenza, in linea con gli obiettivi indicati dal MUR, di mantenere alta la qualità della didattica e dell’esperienza di studio. Due esigenze a cui Ministero e Ateneo hanno deciso di rispondere investendo su ambienti di apprendimento più capienti, accessibili e tecnologici e un miglior rapporto studenti/docenti, così da offrire a tutti – comprese studentesse e studenti con disabilità e DSA e chi frequenta sedi più decentrate – condizioni di studio migliori e più eque. In questo modo l’Università di Padova potrà rispondere alla crescita degli iscritti senza rinunciare alla qualità, rafforzando il proprio ruolo di ateneo equo e competitivo, in piena coerenza con gli obiettivi del MUR.