Tassa aeroportuale, duello aperto tra il sindaco Brugnaro e Ryanair

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Sembra essere a rischio il rapporto tra la città di Venezia e Ryanair: nasce così, a fine giugno, la sfida. La compagnia irlandese rimuoverà un aeromobile basato (investimento da 100 milioni di dollari) e cancellerà sei rotte nel prossimo inverno. È una presa di posizione forte che ha come causa la decisione del Comune di Venezia relativa all’aumento della tassa aeroportuale pari al 38% (2,50 euro) per ogni persona in partenza dell’aeroporto della città a partire dallo scorso 30 maggio. Era già prevista una tassa da 6,50 euro.

La decisione dell’aumento dei costi di accesso alla città, soffoca la connettività e la crescita, avendo come conseguenza un impatto negativo sui cittadini e sulla difficile ripresa del turismo. È quindi questa la causa per cui Ryanair si è vista costretta a ripartire diversamente la capacità dell’aeroporto verso città con una concorrenza maggiore (Spagna e Portogallo), dove la tassa non risulta essere così penalizzante. Al contrario, per riaprire al turismo di massa, i Paesi hanno aderito a costi di accesso più moderati.

Jason McGuinness all’attacco

Jason McGuinness, Chief Commercial Officer di Ryanair, aggiunge: «Chiediamo al Comune di Venezia di eliminare immediatamente questo irragionevole aumento delle tasse per rendere Venezia nuovamente competitiva a vantaggio dell’industria turistica e, in ultima analisi, di tutti i residenti». La richiesta della compagnia è quindi quella di fermare l’aumento delle tasse poichè porterebbe ad un danno per la città stessa, dove il turismo risulta essere fondamentale, soprattutto dopo la pandemia.

Luigi Brugnaro replica a tono alle minacce di Ryanair di abbandonare Venezia nel caso in cui il Comune perseverasse nell’applicazione della tassa da 2.50€ a tutti i passeggeri in partenza dal Marco Polo: «Se credono che venire a Venezia con la low cost sia la stessa cosa di andare da altre parti, vadano altrove». Il sindaco si mostra deciso e non aperto ad una trattativa con la compagnia. Il punto cardine restano i fondi per la città, Brugnaro ribadisce infatti la necessità di ricevere 150 milioni all’anno per 10 anni per la salvaguardia della città.

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