Bonus mobili, scende a 5mila euro l’incentivo per l’acquisto di arredamento e cucine

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A gennaio 2023 si dimezza il bonus mobili. La Legge di Bilancio dell’anno scorso infatti, ha previsto per gennaio 2023 la riduzione del 50% del tetto di spesa dell’incentivo per l’acquisto di mobili, arredi, accessori, illuminazione e imbottiti che, in assenza di una modifica, passerà da 10mila a 5mila euro. Un danno enorme per le imprese, in primis quelle artigianali della filiera dell’arredo, oltre che della distribuzione di mobili e arredamento. Bonus che era stato già rimodulato da 16mila agli attuali 10mila euro.

Per scongiurare la diminuzione di questo incentivo, Confartigianato Imprese, insieme ad altre Associazioni di Categoria, hanno inviato una nota ai capigruppo in Senato e ai Leader di tutti i partiti politici per chiedere, con una proposta di emendamento, la stabilizzazione della norma con l’attuale quota di detrazione. Quello del legno-arredo, è un settore strategico della manifattura regionale in cui operano circa 2.800 imprese artigiane che danno lavoro e opportunità a 9.500 addetti.

“Favorire l’acquisto di mobili Made in Italy, agevolando un tetto di spesa adeguato – commenta Bruno Mazzariol Presidente Federazione Legno Arredo Confartigianato Imprese Veneto – è una misura fondamentale e imprescindibile, non solo per consolidare il processo di ripresa della domanda interna di mobili, ma anche e soprattutto per indirizzare i consumi e di conseguenza la produzione sulla strada virtuosa della transazione ecologica. L’agevolazione infatti – continua – sostiene l’acquisto dei nostri mobili di qualità superiore rispetto al low cost, molto durevoli, più customizzati e a misura di cliente”.

La proposta dell’emendamento va di pari passo con un’azione congiunta messa in atto dall’Organizzazione Artigiana nei confronti del Governo. I ministri Adolfo Urso (delle Imprese e del made in Italy) e Giancarlo Giorgetti (Economia e Finanze) sono stati infatti sensibilizzati con una missiva sulla necessità della misura.

“A fronte di un costo non eccessivo per la finanza pubblica – continua Mazzariol – la stabilizzazione della detrazione avrebbe un importante effetto espansivo per le nostre imprese e per il tessuto di negozi e rivenditori presenti sul territorio, generando un gettito fiscale complessivo positivo per le casse dello Stato”.

Confartigianato Imprese Veneto ricorda che il bonus mobili vale solo in presenza di una ristrutturazione edilizia di un appartamento. La detrazione spetta ai contribuenti persone fisiche che sostengono spese di recupero edilizio su singole unità immobiliari residenziali (escluse parti comuni e autorimesse), per i quali è stata richiesta la detrazione del 50%. La detrazione è riconosciuta per le spese sostenute per l’acquisto di mobili utilizzati per l’arredo dell’unità immobiliare oggetto di ristrutturazione; sono esclusi i piccoli elettrodomestici. Il bonus può essere applicato anche per l’acquisto di cucine, librerie e pareti attrezzate, tavoli e sedie, letti, divani e poltrone, armadi e scarpiere. L’agevolazione trova applicazione anche per i mobili commissionati su misura a un artigiano, mentre restano esclusi i mobili usati acquistati da privati, antiquari o rigattieri. Per fruire dell’agevolazione è necessario che le spese siano pagate tramite bonifico bancario o postale da cui risultino la causale del versamento ovvero “Acquisto di mobili; detrazione del 50% con il codice fiscale del beneficiario dell’agevolazione, il numero di partita IVA o codice fiscale dell’impresa beneficiaria del bonifico.

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