Bonus bancomat, 300 euro l'anno per chi paga in via elettronica

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Bonus bancomat: restituzione fino al 10% di quanto speso in un anno, con un massimale di tremila euro. In pratica, 300 euro che potrebbero tornare nelle tasche del cittadino che li ha spesi. Senza far niente: a patto che si paghi con carta di credito o bancomat. Del bonus bancomat si è parlato più volte nel corso degli ultimi mesi. Ma ora pare proprio che il Governo lo voglia mettere nero su bianco, a partire dal primo dicembre 2020.

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L’obiettivo dichiarato è chiaro: ridurre l’evasione fiscale nel nostro Paese. Che ammonta, secondo gli ultimi calcoli, a 109 miliardi di euro. Una cifra che se incassata anche solo in parte rappresenterebbe un toccasana essenziale per cittadini e imprese. Il meccanismo infatti è vizioso: ci si lamenta spesso, e anche a ragione in alcuni casi, di tassazioni troppo elevate. Non pagandole, però, si mette in difficoltà lo Stato nell’erogazione dei servizi essenziali. E l’erario quindi sarà costretto – ragionamento molto in sintesi ma chiaro – ad aumentare o inventare nuove tasse. Questo è il problema dell’evasione: la furbizia di alcuni viene regolarmente pagata dall’esborso di tanti.

Bonus bancomat, come funzionerà

Si sta pensando a due paletti per il bonus bancomat: soglia di spesa come detta massima fino a 3000 euro l’anno, per poterne così ricevere indietro 300, e un numero di operazioni minimo da fare. Numero ancora da fissare: anche in questo caso l’obiettivo è chiaro, ovvero incentivare anche piccoli acquisti fatti con bancomat o carta di credito. Non basterà quindi un solo grande acquisto per avere il bonus bancomat, ma di fatto bisogna dimostrare di avere una certa consuetudine con il pagamento elettronico.

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Il Governo sta mettendo a punto pure un credito d’imposta relativo alle commissioni pagate dai piccoli esercenti, a partire dal primo luglio 2020. Allo stesso modo si stanno delineando detrazioni fiscali per le prestazioni pagate con carte e l’esenzione fiscale per chi usa i buoni pasto elettronici.

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