La denuncia degli universitari: caos affitti, mancano le stanze per gli studenti

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Mancano gli alloggi per gli studenti. La situazione a Padova è diventata insostenibile per la comunità studentesca e le rispettive famiglie. Sui social si moltiplicano le richieste disperate di chi cerca una stanza per poter studiare a Unipd ma sembra che siano esaurite e le poche disponibili hanno prezzi esorbitanti, ben al di sopra del valore di mercato.

A denunciare il problema è Udu Padova, attraverso le parole della presidente del Consiglio degli studenti di Unipd Emma Ruzzon «Non ci sono le condizioni per studiare a Padova, ma nemmeno nelle sedi distaccate di Vicenza, Treviso, Rovigo». E lancia l’appuntamento: «Per questo Venerdì 1 Ottobre alle 14.30 ci troveremo in assemblea in Piazza Portello».

Anche con la capienza al 100%, le residenze studentesche ESU – l’ente regionale per il diritto allo studio che gestisce mense e residenze universitarie – non riescono a soddisfare il volume di studenti e studentesse fuorisede. Contemporaneamente la penuria di appartamenti privati – secondo Udu – è legata in molti casi al bonus 110% per la ristrutturazione dell’immobile.

«Le cause sono molteplici, certo, ma è necessario che si trovi una soluzione altrimenti queste persone dovranno abbandonare l’Università», spiega Beatrice Sofia Urso, rappresentante studentesca nel consiglio d’amministrazione di ESU. Che denuncia: «ESU è commissariata e resa immobile dalla Regione, sono anni che denunciamo la carenza di spazi e servizi, ora la situazione è letteralmente esplosa».

Ad aggravare la situazione sono i prezzi degli appartamenti privati: «Esiste un canone concordato tra il Comune di Padova e gli affittuari che prevede uno sgravio fiscale per chi affitta a studenti e dei prezzi massimi per metro quadro», aggiunge Enrico Caccin, senatore accademico con Udu Padova. «Pur godendo dell’agevolazione fiscale però, molti proprietari superano le soglie massime consentite».

Ad aggravare la situazione sono gli avvoltoi che truffano chiedendo caparre in anticipo per poi sparire: «Una situazione che colpisce prima di tutto studenti internazionali – prosegue Caccin – a cui chiedono affitti a 4 cifre per una doppia o addirittura rubano la caparra e spariscono. La cosa assurda è che l’Università non li tuteli né si impegni per aiutarli, quando loro invece danno lustro all’ateneo. Molti dormono in albergo o in ostelli ma non è sostenibile e stanno seriamente valutando di proseguire dormendo in tenda per strada».

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