Il tabacco di Ita Agency «resiste» alla pandemia e punta sul 2021

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Ita Agency, l’azienda trevigiana del settore tabacco ha chiuso l’anno della pandemia con un fatturaro in flessione, ma con un alta marginalità nonostante la cosiddetta «tassa sulle cartine». Obiettivo per il 2021: superare il milione di euro di utile netto.

Una gestione aziendale mirata all’ottimizzazione delle risorse e alla razionalizzazione dei costi da una parte, l’incremento delle tabaccherie-clienti dall’altra: anche in un anno segnato dalla flessione del fatturato come il 2020, ITA Agency ha mantenuto alta la marginalità. Considerati poi gli indici di redditività positivi registrati nonostante la pandemia, ma soprattutto vista la forte crescita che ha caratterizzato l’inizio del 2021, nei prossimi mesi l’azienda di Carbonera potrebbe spingersi alla conquista del migliore risultato di sempre.

La realtà trevigiana specializzata nella fornitura di prodotti per tabaccherie e cartolerie ha chiuso l’anno con un fatturato di oltre 47 milioni di euro, (-17% rispetto al 2019). Nonostante il calo di fatturato, bene l’ebit – in crescita a 1,7 milioni di euro (+ 3,1% sul 2019) – e anche l’utile di esercizio, che si è attestato dopo le imposte a 707mila euro (+37% sul 2019). Guardando al paniere di vendita, tra i prodotti più richiesti nel 2020, spiccano gli articoli dei brand Clipper (accendini) e Gizeh (cartine) ma anche le sigarette elettroniche Juul. Nel periodo gennaio-maggio 2021 l’azienda ha messo a segno un +47% di fatturato rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Se il trend fosse mantenuto, di questo passo nel 2021 ITA potrebbe segnare un traguardo storico, superando quota un milione di euro di utile netto.

Fabbrini, ad di Ita Agency: «Flessione del fatturato, ma risultati positivi»

L’analisi di Marco Fabbrini, amministratore delegato di Ita Agency: «Nei mesi di lockdown il canale distributivo classico è entrato in sofferenza (perso l’8,6% di grossisti) e le tabaccherie, rimaste aperte, si sono rivolte direttamente a noi (il parco clienti è cresciuto del +25%), favorendo così una maggiore marginalità. Se poi si aggiungono gli strumenti messi in campo per far fronte alla contrazione del fatturato, come ad esempio aver attinto alla liquidità stanziata dal Governo usufruendo di finanziamenti agevolati o aver lavorato ad una più veloce rotazione delle scorte di magazzino, ecco spiegati i risultati comunque positivi registrati dall’azienda nonostante la flessione del fatturato.

E dire che il 2020 si era aperto sotto i peggiori auspici. La cosiddetta “tassa sulle cartine” per sigarette introdotta l’anno scorso dalla Finanziaria– come ampiamente previsto – ha finito per fiaccarne le vendite: si stima che il mercato Italia abbia perso fino al 15%. Parallelamente, lungo tutta la Penisola la vendita di tabacco per sigarette nel 2020 è cresciuta del 6,8%. Un dato, quest’ultimo, apparentemente in contrasto con il precedente, se non ci fosse il sospetto che a guadagnarne sia stato il mercato irregolare. Quanto ad ITA, l’imposta ha pesato sulle casse dell’azienda per 2,5 milioni di euro e nel 2021 potrebbe costare oltre 3 milioni. Ci auguriamo che comunque, “tassa sulle cartine” a parte, il 2021 prosegua così come è iniziato, in forte crescita».

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