E-commerce in crescita, ma a Nordest solo il 14% delle imprese ha un portale online

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E-comerce, nel 2020 l’export digitale italiano è cresciuto del 14%, ma a Nordest solo il 13,8% ha un portale per ordini online. Polin: «Export digitale decisivo per arginare la caduta e risalire nel 2021. Servono investimenti e competenze». A fronte di una caduta generalizzata dell’export made in Italy nel 2020 della pandemia (-9,7%), più contenuta in Veneto (-8,2%), nel 2021 la stima è una risalita fra l’8 e il 10% (Prometèia-Istat).

L’e-Commerce e il digitale hanno avuto un ruolo fondamentale nel contenere la caduta: nel 2020 l’export digitale italiano di beni di consumo è cresciuto del +14% (13,5 miliardi di euro), ma ci sono ancora ampi margini di crescita. Il 56% delle imprese usa canali digitali per vendere prodotti all’estero, ma quasi il 75% esporta online prodotti per meno del 20% del proprio fatturato. Un’impresa su dieci non ha né un export manager né un e-Commerce manager. A Nordest le imprese più attive nell’internazionalizzazione sono quelle con un livello elevato di “digitalizzazione classica” (sito web, e-Commerce, social media) e di “tecnologie 4.0” (manifattura additiva, robot).

Export online: il problema e-commerce delle Pmi

La quasi totalità delle medie imprese ha un sito web. Ma solamente il 13,8% dei portali consente di fare ordini e prenotazioni online. Accrescere le competenze delle imprese associate di Padova e Treviso su strategia, comunicazione e marketing digitale, strumenti digitali per l’export e le vendite online, è la finalità di «Obiettivo Digital», il nuovo progetto di Assindustria Venetocentro riservato a imprenditori, export e marketing manager, che si articola nella prima fase in un ciclo di seminari interattivi sui nuovi modelli per l’internazionalizzazione nell’era digitale, come pianificare una strategia di export digitale, basata su competenze e tecnologie 4.0, come big data, cloud, realtà aumentata, 3D, robotica, per raggiungere i clienti con showroom virtuali, tour esperienziali, assistenza da remoto, presentare cataloghi o partecipare a incontri con partner nel mondo.

Il primo ciclo di webinar – Strategie e mindset per crescere all’estero, inaugurato l’8 aprile dalla Consigliera Delegata Assindustria Venetocentro per l’Internazionalizzazione, Alessandra Polin, prosegue giovedì 15 aprile, alle ore 11.00, con Crescere all’estero: strategie e strumenti per un posizionamento di successo e giovedì 22 aprile con La nuova frontiera delle opportunità: il digital export.

Interverrà Domenico Gullì, docente di 24Ore Business School, consulente direzionale ed esperto di processi di internazionalizzazione e strumenti digitali. La seconda fase di “Obiettivo Digital”, esplorerà la fattibilità di un progetto di e Commerce per il settore food&wine in Cina.

Polin: «Il digitale sta diventando sempre di più un’opportunità di sviluppo»

«Le esportazioni di beni di consumo, dopo una caduta di circa il 10% nel 2020, risaliranno a un ritmo altrettanto intenso nel 2021 – dichiara Alessandra Polin -. Il mercato internazionale continua a fornire uno slancio rilevante alla ripresa, grazie alla crescita delle aree extra europee ed alla competitività delle nostre merci. Ma richiede nuovi approcci e competenze, di riposizionarsi con più digitale, soprattutto dove più intensa è la domanda di made in Italy e la diffusione dell’e-Commerce, come Stati Uniti e Asia».

«Il digitale ha rappresentato una risposta ai diversi rischi e un traino al nostro export nell’ultimo anno – prosegue Polin – compensando in parte il calo degli scambi attraverso i canali tradizionali. Per sfruttare l’accelerazione impressa dalla pandemia e migliorare le performance di internazionalizzazione delle nostre imprese, occorre però una sapiente integrazione del digitale nelle modalità di export tradizionali, anche quando l’emergenza sarà superata. Il digitale sta diventando sempre di più un’opportunità accessibile, anche per aziende meno strutturate e con meno risorse. Non è un’opportunità a costo zero, perché servono investimenti e competenze, ma il costo di non coglierla è rischiare di essere tagliati fuori dai mercati».

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