Univr, ecco le stampanti 3D che riproducono organi e tessuti umani in materiale bio

FacebookTwitterLinkedInWhatsAppEmail

UniVr, nuova scoperta frutto della collaborazione tra il laboratorio di chirurgia pediatrica sperimentale dell’Università di Verona e la start up veronese Nanomnia: due stampanti 3D in grado di replicare forma e consistenza di organi e tessuti umani, partendo da una TAC o da una risonanza magnetica dei pazienti e con un materiale “bio”.

UniVr, le prospettive dopo lo sviluppo delle speciali stampanti 3D

Si tratta della più recente e innovativa tecnologia nell’ambito della ingegneria tissutale di cui si è dotato il laboratorio di chirurgia pediatrica sperimentale guidato da Luca Giacomello che ha sede al Lurm, il Laboratorio universitario di ricerca medica. Grazie a questo nuovo strumento è possibile, infatti, ottenere la riproduzione fedele dell’organo che consente così al chirurgo di poterlo studiare e di esercitarsi prima del vero e proprio intervento chirurgico. Non solo. Nel caso, ad esempio, di malformazioni congenite di un feto, una volta prelevate le cellule staminali dal liquido amniotico o dalla placenta della futura mamma, sarà in futuro possibile stampare il tessuto o l’organo che poi si andrà ad impiantare nell’organismo del bambino dopo la nascita.

E proprio per sfruttare al meglio questo potenziale è nato Prometeo NanoLab laboratorio in collaborazione tra Università e Nanomnia, startup veronese, con l’obiettivo di sviluppare progetti nell’ambito delle nanotecnologie applicate alla medicina. Con la ricerca e le collaborazioni internazionali di Prometeo NanoLab non solo si andranno a studiare le applicazioni cliniche in chirurgia pediatrica, ma anche in altri campi come le malformazioni cardiache congenite della cardiochirurgia pediatrica, o l’ortopedia, dove le protesi artificiali verranno sostituite con innesti di bio-impianti assolutamente compatibili con il corpo umano e non dovranno essere nel tempo, sostituiti.

Si aprono anche nuovi fronti sul piano etico della ricerca perché la generazione di organi-modello mediante bio-stampa 3D rappresenta un primo passo verso la sperimentazione di terapie personalizzate, in sostituzione dei test pre-clinici e farmacologici sugli animali.

Zaia:«Sanità veneta ha forte vocazione all’innovazione»

«Stampanti 3D che, da una Tac, riproducono forma e consistenza in materiale ‘bio’ di organi e tessuti umani a qualcuno può sembrare fantascienza o apparire ancora inconcepibile. Eppure nel Veneto oggi è una realtà al servizio del paziente e, in particolare, di tanti bambini che, così, potranno avere nuove prospettive di salute. Esprimo il mio plauso al Laboratorio di chirurgia pediatrica sperimentale dell’Università di Verona, che ancora una volta conferma la vocazione all’innovazione della sanità veneta, sempre pronta a cogliere i nuovi orizzonti della ricerca a beneficio dei suoi assistiti».

Così il Presidente della regione del Veneto, si congratula per la dotazione dell’importante e innovativa tecnologia, acquistata dall’Ateneo scaligero. «Tecnologia di avanguardia e sempre al passo con la ricerca è una delle parole d’ordine grazie alla quale il nostro modello sanitario veneto continua a fare la differenza. La raccolta e la processazione dei tessuti insieme all’ingegneria tissutale sono una delle punte più avanzate delle attività sanitarie e nel Veneto sono un’eccellenza riconosciuta. Con oggi, nel laboratorio veronese viene aggiunto un nuovo mattone nella storia della sanità e delle Università venete».

LAVORI GRATIS IN CASA

Molte famiglie soffrono le difficoltà dovute al contagio, che è tornato a farsi sentire fortemente in questi giorni. Sul fronte sgravi, vi diamo due buone notizie:

LEGGI: IL FUTURO NELLE MANI DELLE NANOTECNOLOGIE

Ti potrebbe interessare