Cna Padova, al via campagna di sensibilizzazione contro l'abusivismo nel settore benessere

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Cna Padova ha lanciato una nuova campagna di sensibilizzazione contro l’abusivismo nel settore benessere dal titolo «Non credere alle fiabe, resta in buone mani». Già coinvolti più di quaranta comuni padovani. Il presidente degli artigiani Luca Montagnin: «Servono da subito azioni concrete volte a contrastare un fenomeno che rischia di dilagare. Ora, grazie al supporto delle istituzioni, potremo raggiungere ottimi risultati»

Nuova campagna Cna contro l’abusivismo nel benessere: in cosa consiste

L’immagine di Biancaneve di fronte allo specchio, il riflesso della strega che le offre la famigerata mela. E uno slogan che recita: «Quante regole infrangeresti per essere la più bella del reame?». Un invito a “non credere alle fiabe”, a “restare in buone mani”. È questa l’immagine simbolo scelta da CNA Padova per lanciare la sua campagna di sensibilizzazione e di contrasto al fenomeno dell’abusivismo nel settore benessere. Un fenomeno che non solo penalizza estetiste e parrucchieri in regola, ma che, in periodo di Covid, potrebbe creare problemi di ordine sanitario, contribuendo potenzialmente alla diffusione del virus.

Il piano d’azione, che vedrà insieme l’associazione e le imprese del settore, è stato presentato nell’incontro che si è tenuto oggi 22 marzo, al quale hanno aderito più di quaranta comuni del Padovano. Tra i partecipanti anche il presidente della Provincia di Padova Fabio Bui, l’assessore al commercio del Comune di Padova Antonio Bressa, oltre ai tanti sindaci, vice-sindaci, assessori e consiglieri comunali che si sono detti pronti a sostenere l’iniziativa. Tra gli altri quelli di Cittadella, Campodarsego, Abano, Albignasego, Selvazzano, ma anche Saonara, Stanghella e Noventa Padovana.

CNA metterà a disposizione il suo “kit anti-abusivismo” da condividere sui siti web e sui canali social degli enti locali, ma lancia anche un indirizzo e-mail (abusivismo@pd.cna.it) appositamente pensato per la raccolta di segnalazioni che saranno poi opportunamente girate alle autorità competenti.

Montagnin:«Servono azioni concrete in tempi brevi»

«Oggi abbiamo avviato con le amministrazioni comunali un serio confronto sul tema. E siamo felici che tanti sindaci abbiano voluto condividere con noi questo percorso. Non posso che ringraziarli, anche per i loro spunti e suggerimenti davvero preziosi», ha dichiarato il presidente di CNA Padova Luca Montagnin. «Purtroppo il lockdown ha fatto riemergere il sommerso mostrando tutta la sua pericolosità in termini di salute dei cittadini e di danni economici al settore. Servono da subito azioni concrete volte a contrastare un fenomeno che rischia di dilagare. Ora, grazie al supporto delle istituzioni, potremo raggiungere ottimi risultati».

La zona rossa e la conseguente chiusura dei saloni di estetica, parrucchieri e tatuatori rischia di portare le persone a rivolgersi a chi svolge queste attività in modo abusivo, a casa del cliente o nella propria abitazione, senza rispettare le adeguate norme igienico-sanitarie. Ma soprattutto vanificando il senso della restrizione richiesta agli artigiani, che sono chiusi per contribuire con il loro sforzo economico alla importante azione di contenimento del virus. Da qui la necessità, secondo CNA, di intervenire con azioni dirette e concrete, chiamando gli enti locali a fare fronte comune.

«Sono numerosi i casi di trattamenti estetici con prodotti non idonei eseguiti da operatori non qualificati, che spesso sono causa di danni, a volte anche irreversibili, alla salute dei clienti» ha ricordato Gian Carla Tasso, presidente del settore benessere di CNA Padova. «Ecco perché un’azione coordinata a livello locale di controllo dei casi dubbi può essere un efficace modo per dissuadere dall’operare in modo non regolare. Ma il coinvolgimento degli enti locali è anche utile per trasmettere alle imprese sane un segnale tangibile della vicinanza delle istituzioni».

Per tutte le informazioni su CNA Padova: https://www.cnapadova.it/

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