Veneto, nel 2018 occupazione in crescita grazie al tempo indeterminato

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Il mercato del lavoro veneto è in crescita per il quarto anno consecutivo. Sono i dati della Bussola dell’Osservatorio di Veneto Lavoro, relativa al quarto trimestre 2018, che a fine anno conta 36.200 posizioni di lavoro dipendente in più rispetto alla fine del 2017.

L’aumento delle assunzioni a tempo indeterminato ha caratterizzato il 2018, che ha visto una netta diminuzione dei contratti a termine. Ciò è dovuto prevalentemente al boom delle assunzioni a termine verificatosi nel 2017, spinto ulteriormente dal protrarsi di una congiuntura positiva, dall’incentivo strutturale per l’assunzione di giovani under 35, e dagli effetti del Decreto Dignità. Nel mese di dicembre l’incremento ha superato il 40%. Contratti stagionali in aumento del 7%, che interessano ora il 25% del totale delle assunzioni a tempo determinato, positivo anche l’apprendistato, che ha visto un aumento di oltre 7 mila assunzioni.

Industria in crescita, Vicenza e Treviso le più virtuose

L’industria ha fatto segnare un saldo positivo per 17.800 posizioni di lavoro, il 49% della crescita totale, con metalmeccanico e costruzioni, mentre i servizi commercio e turismo vedono ridursi di due terzi il proprio saldo occupazionale rispetto al 2017. Fanalino di coda i servizi finanziari, il tessile-abbigliamento e la pubblica amministrazione.

A livello provinciale la crescita è sostenuta da Vicenza e Treviso, che registrano un aumento di 8 mila posti di lavoro rispetto al 2017. A seguire, con un risultato positivo ma peggiore rispetto al 2017 sono Venezia e Padova, con un aumento rispettivamente di  3.600 e 6.700 posizioni lavorative, così come a Verona, dove tuttavia si registra il miglior saldo occupazionale della regione, con un aumento di quasi 9 mila posti di lavoro. Variazioni positive ma molto modeste a Belluno e Rovigo, che vedono un aumento rispettivamente di 900 e 100 posti di lavoro.

Riguardo infine alla disoccupazione, le Did (Dichiarazione di immediata diponibilità) rilasciate nel 2018 ai Centri per l’Impiego della regione sono aumentate dell’8% rispetto al 2017. Stabile nel tempo il flusso in funzione all’età: i giovani under 30 rappresentano una quota attorno al 35%, gli adulti il 53% e gli over 55 il 12%. Circa il 60% dei nuovi disoccupati percepisce un’indennità di disoccupazione (ormai quasi esclusivamente Naspi), quota che si avvicina al 90% escludendo gli inoccupati, in cerca della prima occupazione, e i non aventi diritto.

 

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