Mobilità tra regioni: stop agli spostamenti prorogato fino al 27 marzo

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Mobilità tra regioni: stop agli spostamenti tra le regioni per altri 30 giorni a partire dal 25 febbraio e fino al 27 marzo. La misura sarà applicata a tutte le regioni, a prescindere dalla fascia di rischio. Il governo ha informato Regioni, province e sindaci nell’incontro di ieri 21 febbraio. L’unico provvedimento ufficiale sarà proprio il prolungamento dello stop agli spostamenti tra Regioni, mentre per altre disposizioni si dovrà attendere il nuovo dpcm, in vigore dal 6 marzo e non ancora reso noto.

Mobilità: stop prorogato, le richieste delle Regioni

Regioni e province autonome hanno consegnato un documento con alcune proposte al governo focalizzando l’attenzione specialmente su 6 punti in vista del varo dei nuovi provvedimenti: vaccini, regole ‘anti covid’ tempestive, zona rossa da rivedere con Rt meno determinante, indennizzi per le attività penalizzate, misure ad hoc per la scuola.

«Avevamo chiesto al governo un cambio di passo nella gestione dell’epidemia e dall’incontro di stasera arriva un segnale positivo. Il documento unitario con le proposte delle Regioni sarà portato in Consiglio dei ministri dalla ministra Gelmini, che ringrazio per averci convocato assieme al ministro Speranza. Proposte che nei prossimi giorni saranno discusse tra governo e regioni in vista del nuovo Dpcm ai primi di marzo», ha detto Stefano Bonaccini, presidente dell’Emilia-Romagna e della Conferenza delle Regioni.

«Vaccini priorità assoluta. Stiamo andando troppo lenti e il motivo è uno solo: la macchina è pronta, ma mancano le dosi. Al Governo chiediamo, dunque, di cambiare strategia per recuperare più vaccini possibili, valutando da subito di coinvolgere nella fase produttiva anche aziende e realtà italiane. Non c’è tempo da perdere, ne va della tutela della salute di tutti noi, a partire dai soggetti più deboli»

Bar e ristoranti, riapertura serale difficile

Capitolo bar e ristoranti: con la curva epidemiologica ancora in salita sembra difficile ipotizzare adesso un allentamento generale dei divieti, specialmente per l’apertura serale di bar e ristoranti. Il Comitato tecnico-scientifico ha già sottolineato i rischi di «procedere a riaperture che rischiano di far salire ulteriormente il numero di contagi perché favoriscono una maggiore circolazione delle persone», specificando però che «la scelta spetta al decisore politico». Entro fine settimana si valuterà se ci sono zone del Paese dove invece la morsa del Covid è meno pericolosa, dunque se ci sono spiragli per valutare una riapertura sia pur graduale di alcune attività.

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