Stop bar ristoranti, l'Appe punta al ricorso. «Situazione drammatica»

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Stop bar ristoranti, si rischia il bagno di sangue. A dirlo, e a dare i numeri per la provincia di Padova, è il segretario APPE Filippo Segato. «Abbiamo da qua a fine anno forse 500 attività che non vedranno la luce del 2021, con una perdita secca di 4-5000 posti di lavoro. Aziende che ancora aspettano i contributi promessi ad agosto, e ad oggi non ancora erogati. Non solo: non ci sono ancora le modalità di richiesta ristoro».

Segato quindi rinnova l’appello: «Serve maggiore attenzione del Governo per le attività colpite da questo Dpcm». Fatti, non parole, questo il senso della richiesta. Il segretario annuncia anche una lettera al Governatore della Regione Veneto Luca Zaia per chiedere deroghe, «come in Alto Adige», prolungando l’apertura di bar almeno fino alle 20 e dei ristoranti alle 22. L’Appe sta valutando anche il ricorso al Tar su un «provvedimento ingiusto, che colpisce tutte le Regioni allo stesso modo: i provvedimenti andrebbero tarati sulla base delle varie situazioni sanitarie».

Stop bar ristoranti, le altre misure del decreto Conte

Ma cosa prevede il nuovo Dpcm firmato dal presidente del Consiglio Giuseppe Conte oltre lo stop bar e ristoranti? Di fatto una sorta di semi-lockdown, che va a colpire soprattutto le attività di ristorazione. Per bar e ristoranti, infatti, serrande abbassate alle 18, anche la domenica. Potrà rimanere aperto solo chi fa attività di asporto e ovviamente le attività potranno offrire poi un servizio di consegna a domicilio del cibo. E poi chiusura di palestre, cinema, teatri, niente feste, niente impianti sciistici, fortemente sconsigliato ricevere in casa persone e muoversi anche fra Comuni. In questo articolo potete trovare tutte le misure previste dal Dpcm del 24 ottobre. 

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