L'appello di Cna Treviso: «Passaporto sanitario per facilitare l'export»

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Covid, la Cna di Treviso ha chiesto il passaporto sanitario soprattutto per gli imprenditori e il personale qualificato delle imprese più orientate a internazionalizzazione ed export. Facilitare la mobilità di merci e persone, nel pieno rispetto degli obblighi sanitari, rappresenta infatti uno dei principali fattori di recupero e rilancio dell’economia trevigiana, in particolare dei settori più orientati alla internazionalizzazione e all’esportazione anche in quanto parte della catena globale del valore.

Il tema del passaporto sanitario è stato spesso trattato anche dal Governatore del Veneto Luca Zaia, che già a dicembre 2020 con l’arrivo delle prime dosi di vaccino ipotizzava l’istituzione di un tesserino sanitario da esibire una volta immunizzati dal Covid, ipotesi che tuttavia non ha ancora registrato prese di posizioni ufficiale da parte delle istituzioni. L’iniziativa, ripresa anche da diversi paesi europei tra cui la Grecia, messa a dura prova dalla mancanza di turisti, punta a permettere a quella parte di popolazione protetta di avere maggiore libertà, sia per le attività lavorative che per favorire la ripresa dell’economia.

Panazzolo (Cna Treviso):«Passaporto sanitario per non frenare ulteriormente l’economia»

Allo stato attuale, però, l’emergenza sanitaria sta paralizzando diverse attività economiche. «L’unica strada per sbloccare tale situazione, al momento, è la rapida adozione del passaporto sanitario, uno strumento che permetta gli spostamenti mirati di imprenditori e di personale qualificato». Ne è convinto Mattia Panazzolo, direttore di CNA territoriale di Treviso.

«L’impatto della pandemia sui livelli di attività di molte nostre aziende votate all’export è stato violento – continua Panazzolo -, aggravando in certi casi situazione di difficoltà già in essere. È indispensabile rimettere questo settore trainante nelle condizioni di competere ad armi pari con la concorrenza globale e di cogliere le opportunità che si presentano nelle aree già uscite dalla crisi sanitaria». Operare per sconfiggere la pandemia resta senz’altro fondamentale per la CNA, ma evitare l’aggravarsi della crisi sociale ed economica è un imperativo altrettanto categorico.

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