Brexit: a rischio 710 milioni di «made in Veneto» con confisca cibo in dogana

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Brexit, a rischio 710 milioni di export made in Veneto a causa di una possibile guerra commerciale dopo lo stop ai panini al prosciutto imposto ai viaggiatori provenienti dalla Gran Bretagna. La confisca di cibo ai camionisti e operatori in transito da parte dei funzionari doganali olandesi mette in pericolo 3,4 mld di esportazioni italiane in UK delle quali oltre il 20% è di provenienza veneta.

E’ quanto afferma Coldiretti Veneto in base a quanto registrato in questi giorni relativamente alle norme post-Brexit che prevedono che dal 1° gennaio 2021 non sarà più possibile portare nell’UE i cosiddetti POAO (prodotti di origine animale) come quelli contenenti carne o latticini sulla base del rispetto delle elevate regole sanitarie e fitosanitarie (SPS) dell’UE.

Brexit: a rischio 710 mln di made in Veneto, i prodotti più esportati

L’export del Made in Italy nel Regno Unito (quarto Paese importatore dopo Germania, Francia e Stati Uniti) è l’unico settore cresciuto Oltremanica nel 2020 (+1%) nonostante la fase recessiva provocata dalla pandemia.

A trainare il valore nazionale è la regione del Veneto con il Prosecco Doc e Docg (al secondo posto tra i prodotti italiani più venduti) che fa la parte del leone con 410 mln di euro. Il totale regionale di 710 mln è dato dal contributo di altre specialità tra cui pasta, formaggi (Grana Padano e Parmeggiano Reggiano in testa) salumi, olio d’oliva oltre ai derivati del pomodoro.

Un flusso commerciale potrebbe essere compromesso dalle tensioni alle frontiere che possono trasformarsi in ritardi, particolarmente dannosi soprattutto per i prodotti deperibili come gli alimentari. La mancanza nell’accordo sulla Brexit, come quello sull’equivalenza delle norme fitosanitarie per non parlare della tutela delle nuove produzioni a indicazioni geografiche dell’UE sono aspetti che potrebbero tradursi in pesanti penalizzazioni per l’agroalimentare italiano, che è leader in Europa per qualità.

Il rischio per l’export

Bisogna fare in modo che i prodotti più esportati Oltremanica non vengano penalizzati da una possibile deterioramento dei rapporti tra le parti, con inutili accanimenti burocratici a danno dei prodotti di alta qualità, in particolare quelli facilmente deperibili come frutta e verdura.

Il rischio che si affermi in Gran Bretagna una legislazione sfavorevole alle esportazioni agroalimentari italiane come ad esempio l’etichetta nutrizionale a semaforo sugli alimenti che si sta diffondendo in gran parte dei supermercati inglesi e che boccia con bollino rosso ingiustamente quasi l’85% del Made in Italy a denominazione di origine (Dop), compresi prodotti simbolo del Made in Italy dall’extravergine di oliva al prosciutto di Parma, dal Grana Padano al Parmigiano Reggiano.

 

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