Assembramenti, per Zaia «spettacolo immondo». Nuova ordinanza restrittiva Veneto in arrivo

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Luca Zaia è «incazzato»: in arrivo una nuova ordinanza restrittiva Veneto. Le «scene immonde, raccapriccianti» del weekend appena trascorso (12-13 dicembre) lo hanno convinto ad intervenire. «C’è un problema, ed è quello degli assembramenti. C’è una stragrande  maggioranza dei veneti che rispetta, nel proprio interesse, le regole. Perché noi dobbiamo non solo non ammalarci, ma anche non fare ammalare altri e salvare i servizi sanitari». Anche perché il Veneto, da sempre zona gialla, ha un triste primato: da quasi una settimana è in testa alla classifica dei contagi quotidiani, fra tutte le regioni italiane. E se molte altre regioni, “colpite” da zona rossa o arancione, stanno già da un po’ vedendo dati in diminuzione, il Veneto pare l’unica regione in Italia dove il contagio debba raggiungere il picco o, a vederla positiva, sia sul picco in questo momento.

E sulla riapertura delle scuole il 7 gennaio, Zaia è lapidario: «Riaprire è sbagliato. I focolai scolastici ci sono. I bambini, nelle scuole aperte, sono asintomatici o paucisintomatici. Ma ripeto: la scuola può essere riaperta solo se la situazione è tranquilla».

Nuova ordinanza restrittiva Veneto, ecco perché

E invece…«Si è visto uno spettacolo immondo di assembramenti. Serpentoni ad Asiago, sulle Dolomiti, le città prese d’assalto. Il sindaco di Treviso si è visto costretto a mettere gli sbarramenti: ai varchi 50 mila persone, quando in centro ne abitano 8 mila. Così Mestre, Padova e Verona». Proprio oggi, lunedì 14 dicembre, Zaia ha appuntamento online con i sindaci dei capoluoghi di provincia per fissare la nuova ordinanza restrittiva Veneto. Non è ancora dato sapere su cosa si baserà, ma sicuramente si interverrà sia nei giorni feriali che in quelli festivi.

«Mi pare che una quota di popolazione deleghi il benessere collettivo alle autorità: il contagio si diffonde grazie agli assembramenti, a condizioni di poco distanziamento o mancanza di dispositivi. Trovo Immondo e vomitevole che ci sia una cultura strisciante per la quale questo viene percepito come “il virus dei vecchi”». Zaia ha concluso parlando di «cittadini che non sono tali, ma utenti che hanno bisogno di regole». E forse è questo il punto, in vista della nuova ordinanza restrittiva Veneto: se una cosa è permessa, ci sarà chi la fa.

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