La sfuriata di Zaia: «Piazze piene imbarazzanti. Così il Veneto non regge». E tornano le tende

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L’invito è netto, «restate a casa»: è un Luca Zaia molto preoccupato dalla crescita dei dati in Veneto. Che se la prende fortemente con chi continua ad andare a fare aperitivo in piazza. «Il rischio è che si finisca in zona arancione». «La crescita c’è, non è esponenziale, ma c’è – spiega il Governatore -. Sia per le terapie intensive, che sui ricoveri. La pressione sul fronte ospedaliero si sente. Siamo pronti con allestimenti: le mille terapie intensive ci sono, il vero tema è il personale. Installeremo di tende riscaldate fuori da tutti gli ospedali, presidiate dalla protezione civile, in caso di emergenza estrema».

L’appello di Zaia: «Comportamenti sbagliati ci mettono a rischio»

«Siamo fortemente preoccupati: possiamo gestire il livello ospedaliero se la gente dà una mano – continua il Governatore – .Imbarazzanti le foto girate in questo weekend di piazze piene (ecco a cosa si riferisce Zaia). La stragrande maggioranza dei veneti è gente per bene, che usa la mascherina, mantiene le distanze, evita assembramenti. Per colpa di pochi tutti rischiamo di rimetterci. Sul colore dico: se dovessimo guardare la situazione ospedaliera, il giallo ci sta, rimane. Ma se guardiamo i comportamenti di chi sta fuori, qualche dubbio ci viene. Possibile che nessuno di questi signori che va a fare casino si pone il problema dei ricoverati in ospedale?».

«Dobbiamo avere rispetto per chi sta male in ospedale, e degli operatori che ci lavorano. Non è che se rinunciamo per una domenica allo spritz in piazza, allo struscio in centro, alla castagnata, cade il mondo. Così ci diamo appuntamento in ospedale. E poi non lamentiamoci o parliamo di brandine in corsia, difficoltà. Io non mi indignerei ad esempio quando si parla del Piemonte con i malati nei corridoi. Se hai troppi malati e pochi posti, finirà così. Il nostro sistema sanitario tiene, ma oltre un certo limite non fa». «C’è l’impressione che ora il problema sia passato da comune a individuale – spiega Zaia -. A marzo si cantava dalla finestra insieme, ora non è più così. L’alternativa al locale chiuso non può essere l’invasione di piazza».

I dati di lunedì 9 novembre: 2.223 nuovi positivi in 24 ore, 203 persone in terapia intensiva (+10), 21 nuovi decessi.

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Molte famiglie soffrono le difficoltà dovute al contagio. Sul fronte sgravi, vi diamo due buone notizie:

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L’applicazione

Il Veneto sta per dare il via all’applicazione Zero Covid Veneto: «Non è in contrapposizione a Immuni, serve per far seguire le perone positive da casa». Sarà pronta fra qualche giorno, come ha annunciato Zaia.

 

 

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