Il covid taglia le ali a Easyjet, ridotta del 70% la flotta a Venezia

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EasyJet fa i conti con la pandemia ed è costretta a tagliare del 70% la flotta a Venezia. Ridotti da sette a due gli aerei in scalo all’aeroporto di Tessera. Una mossa che era nell’aria da qualche giorno, dovuta alle difficoltà di garantire un numero adeguato di voli europei nonostante le restrizioni e i blocchi.

Alla fine la compagnia aerea easyJet ha annunciato un ridimensionamento della flotta e delle operazioni anche in Italia. Dopo che a maggio il management aveva già avviato un piano di ottimizzazione di basi e rotte in tutto il network europeo ora la compagnia aerea britannica si trova costretta a intervenire in maniera ancora più profonda, partendo dal nostro Paese.

 Easyjet, la riorganizzazione colpisce non solo Venezia

Il management ha informato, infatti, i sindacati, i dipendenti, i principali partner e i fornitori di servizi italiani della «propria intenzione di avviare – nei tempi e nei modi previsti dalla legge e considerate le attuali restrizioni – un processo di riorganizzazione delle operazioni in Italia per far fronte all’impatto senza precedenti della pandemia».

La nota della compagnia aerea annuncia un profondo cambiamento del suo impegno in Italia, partendo dall’operatività delle tre basi nazionali: Milano Malpensa, Venezia Marco Polo e Napoli Capodichino. La compagnia sta programmando di ridurre di nove unità la propria flotta portando da 36 a 27 gli aeromobili basati in Italia. Nello specifico il piano prevede di ridurre da 22 a 21 gli aerei basati a Milano Malpensa, da sette a quattro quelli basati all’aeroporto di Napoli e per l’appunto da sette a due quelli basati presso lo scalo di Venezia.

Easyjet, i commenti del managment

«EasyJet è entrata in questa crisi come una delle compagnie aeree europee più solide, ma per la prima volta nella nostra storia abbiamo chiuso un anno fiscale in perdita – ha commentato Lorenzo Lagorio, country manager di easyJet Italia – Ora, ottimizzare la capacità e ridurre i costi in modo strutturale sono azioni necessarie per assicurare la sostenibilità del business nel lungo termine sul mercato italiano».

«Continuiamo a chiedere a gran voce un intervento deciso del governo italiano» ha poi concluso Lagorio «con misure che tutelino il settore nel suo complesso e favoriscano la ripresa del traffico aereo. Infine, vorrei ringraziare tutti i 1500 dipendenti di easyJet in Italia per l’impegno, la passione e il sacrificio mostrato in questi mesi così duri e garantire che saranno fatti tutti gli sforzi possibili con l’obiettivo di mitigare l’impatto di questa decisione sui livelli occupazionali e salvaguardare il maggior numero possibile di posti di lavoro».

Immagine presa dal profilo Facebook della compagnia aerea Easyjet

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