Il Veneto perde terreno: nel 2019 addio a 785 ettari. Sotto accusa il fotovoltaico

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Il Veneto, secondo i dati Ispra, è la regione che consuma più suolo in Italia. Nel 2019 ha perso ulteriori 785 ettari, e se il dato migliora rispetto ai due anni precedenti, non è certo un primato di cui andare fieri. E’ il commento di Coldiretti Veneto che somma la cifra ai già 227.362 ettari urbanizzati a livello regionale. Tra le province che hanno sottratto terreno all’agricoltura spicca Verona con 253 ettari, seguita da Treviso con 182, Venezia con 140 e Padova con 97. «Un sacrificio di superficie agricola a favore di poli logistici, insediamenti commerciali, infrastrutture.  Preoccupante – dichiara Daniele Salvagno presidente di Coldiretti Veneto – è il rinnovato interesse per la coltivazione di pannelli solari già presenti in 671 ettari. Mentre il movimento degli ambientalisti chiede di poter aggredire senza alcuna cautela il suolo per assolvere alla produzione di energia solare, altri chiedono in modo ragionevole una pianificazione: il recente protocollo siglato da Coldiretti e l’associazione Italia Nostra promuove azioni per la valorizzazione dei beni culturali, dell’ambiente urbano, rurale e naturale e sostenere forme di produzione sostenibili.

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La cementificazione rallenta, ma non basta

«La legislazione regionale ha rallentato la cementificazione sfrenata – sottolinea Salvagno – ma su questo tema è necessario fare ancora di più. In questa direzione  va la richiesta di Coldiretti Veneto alla Regione del Veneto di porre il divieto generalizzato all’insediamento di impianti fotovoltaici a terra in tutte le aree agricole cosi come vengono indicate dal PCTR. “Serve una politica di assoluta salvaguardia di queste zone – conclude Salvagno –  stabilendo la inidoneità alla realizzazione degli impianti fotovoltaici sul suolo agricolo, lasciando aperta la possibilità di installazioni esclusivamente sulle superfici coperte e/o pavimentate dei manufatti esistenti».

Andrea Fasulo

 

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