Crescita Pmi, fra salita e crisi i 9 passaggi che trasformano la piccola in media impresa

FacebookTwitterLinkedInWhatsAppEmail

Crescita Pmi: l’ascesa rapida della propria impresa è il sogno di ogni imprenditore, ma la trasformazione da piccola a media impresa richiede cambiamenti importanti. Arriva ben presto il momento nel quale per generare profitto non è sufficiente lavorare di più, ma è necessario lavorare meglio. Al crescere delle dimensioni dell’impresa infatti, le inefficienze crescono in modo esponenziale erodendo il profitto e bloccando lo sviluppo. Quante piccole imprese del Veneto sono in questa situazione? Quanti imprenditori sentono la necessità di un cambiamento, soprattutto in questo periodo?

Uno studio svolto quasi 40 anni fa (The five stages of small business growth – N. Churchill e V. Lewis, Harvard Business Review, 1983), ma certamente ancora valido e incredibilmente attuale, soprattutto per le PMI del nord-est, individua 5 fasi di crescita, separate da 4 ‘crisi’: un modello che rappresenta una chiave di lettura interessante per individuare velocemente la ‘fase’ della propria azienda, intuire un persorso e governare la crescita.

LEGGI: LA ROADMAP IN TRE FASI PER FAR RIPARTIRE LA PROPRIA AZIENDA

Crescita PMI, i nove passaggi

  1. Fase di start-up

La prima fase inizia con la nascita dell’impresa, che deve soprattutto verificare la bontà di un’idea di business. Il fondatore o i fondatori eseguono la maggior parte delle attività, non vi sono processi definiti, né organizzazione aziendale.

Crisi di profitto

Anche se il prodotto è buono, l’impresa è molto piccola ed il business è discontinuo. I costi potrebbero velocemente divenire insostenibili.

Per affrontare la crisi di profitto le imprese normalmente cercano nuovi soci o investitori e/o introducono una rete di vendita.

  1. Fase di sviluppo

Se il prodotto è buono ed il go-to-market è efficace, l’impresa inizia il proprio sviluppo. In questa fase l’imprenditore esegue o supervisiona personalmente tutte le attività, coadiuvato eventualmente da un piccolo team operativo. Processi ed organizzazione non sono definite, ma spesso si definiscono alcune regole per lo scambio di informazioni e si introducono i primi semplici strumenti di gestione (spesso Excel).

Crisi di risorse

Se la crescita continua, l’impresa si trova spesso ad affrontare la crisi di risorse: la quantità di lavoro necessaria per soddisfare i clienti aumenta, le risorse chiave lavorano moltissimo e non è facile trovare nuove risorse da inserire. L’impresa non ha infatti grossi capitali da investire, né il prestigio per attirare le risorse migliori. Inoltre l’organizzazione è ancora molto fluida e l’inserimento di nuove risorse potrebbe risultare complicato.

Per affrontare la crisi di risorse non c’è comunque altra strada che identificare alcuni ruoli chiave ed assegnarvi persone con una certa cultura manageriale.

  1. Fase di Successo

I prodotti e servizi continuano ad avere successo e l’impresa cresce, fino ad avvertire la necessità di trasformarsi. Arrivano i primi manager, spesso per la produzione e per la parte finanziaria. La pianificazione delle attività diviene uno dei principali problemi: diventa necessario dotarsi di metodi e di strumenti di pianificazione e di coordinamento.

Crisi di leadership

Il fondatore non è più in grado di supervisionare direttamente tutte le attività, ma fa molta fatica a delegare ed suoi i collaboratori non sono abituati a prendere decisioni. A questo si aggiunge che generalmente in questa fase le informazioni circolano poco e l’idea di un’organizzazione strutturata e di processi definiti sembra a molti collaboratori un’imposizione inefficiente e dannosa.

Per superare la crisi di leadership l’imprenditore deve imparare a condividere gli obiettivi ed a delegare le decisioni, magari iniziando ad introdurre un primitivo sistema di indicatori per il monitoraggio delle prestazioni aziendali. Il personale deve invece essere formato sull’importanza dell’organizzazione e del lavoro in team.

  1. Fase di crescita

Il fatturato cresce velocemente e l’azienda deve trasformarsi altrettanto velocemente per non implodere su se stessa. Vengono definite procedure e documenti da compilare, cadendo spesso nell’eccesso di formalizzazione. Diversi strumenti informatici (non integrati tra loro) vengono introdotti per supportare i diversi processi. A questo si aggiunge a volte il fatto che le decisioni del management vengono modificate frequentemente per mancanza di visione strategica e/o condivisa.

Crisi di efficienza

La crescita rapida non si cura di ottimizzare l’efficienza. A volte vi sono ottimizzazioni locali, ma l’impresa è molto inefficiente: le informazioni non circolano in modo adeguato, le procedure non ottimizzate causano inefficienza, la fretta porta a fare molti errori ed i continui cambiamenti di priorità portano alla demotivazione delle risorse ed all’abitudine di non rispettare le scadenze concordate.

Per affrontare la crisi di efficienza, è necessario coinvolgere i collaboratori per creare nuovo spirito di squadra ed ottimizzare insieme procedure e strumenti.

  1. Fase di maturità

L’azienda ha raggiunto un fatturato importante, l’organizzazione è definita ed i manager lavorano per obiettivi. I processi sono ottimizzati ed eseguiti sistematicamente. Gli strumenti informatici vengono integrati. Vengono introdotti il controllo di gestione ed il marketing strategico. La crescita è avvenuta, ora l’impresa deve costantemente migliorarsi per continuare ad essere in grado di creare valore.

 

Tutte le fasi della crescita si scontrano con 3 principali difficoltà:

  • Il cambiamento culturale: lavorare in una corporation è molto diverso dal lavorare in una start-up ed ognuno deve trasformarsi, adattandosi via via ai nuovi modi di lavorare.
  • Il tempo a disposizione: la trasformazione dell’impresa deve avvenire continuando a soddisfare i clienti ed a generare profitto.
  • La gestione di una trasformazione per passi: arriva il momento in cui si ha la sensazione che “tutto” debba essere migliorato. Probabilmente è vero, ma non è un approccio realistico. È dunque necessario individuare le aree più critiche e focalizzarsi su quelle, accettando (temporaneamente) inefficienze nelle altre aree.

 

Maurizio Scabbia, Nicola Tiozzo
Open Innovation

Open Innovation nasce nel 2008 e da allora si occupa esclusivamente di consulenza alle imprese su temi legati all’innovazione dei prodotti e dei servizi (dall’idea al lancio sul mercato). La nostra mission è aiutare le imprese a migliorare la propria capacità di innovare. Per farlo, ci affianchiamo alle persone che in azienda guidano e partecipano al processo di innovazione, ponendo grande attenzione alle persone e agli aspetti pratici. Li guidiamo nell’introduzione di nuove strategie, approcci, best practice e strumenti per di essere più efficaci, veloci ed economici nello sviluppo di nuovi prodotti e servizi. I nostri progetti sono limitati nel tempo e puntano ad introdurre cambiamenti solidi e la cultura del miglioramento continuo. Ad oggi abbiamo gestito di consulenza per più di 100 imprese di diverse dimensioni e settori produttivi.

Contatti: nicola.tiozzo@open-innovation.it, maurizio.scabbia@open-innovation.it

 

Maurizio Scabbia

Nicola Tiozzo

LE REGOLE PER AFFITTARE UNA CASA PER LA VACANZA IN SICUREZZA

LEGGI: GLI AIUTI PER LE FAMIGLIE, DAL CONTRIBUTO PER L’AFFITTO AI LAVORI GRATIS IN CASA

Covid free come regione, ma molte famiglie soffrono le difficoltà dovute al contagio. Sul fronte sgravi, vi diamo tre buone notizie:

 

 

Ti potrebbe interessare