Crescita costante, lavoro premiato: alla Berto's la crisi non c'è

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Neanche un’ora di cassa integrazione in 41 anni e un turn over pari a zero. A fronte di una crescita media annua dell’8% negli ultimi dieci anni. Un «clima di condivisione» che sperimenta sul territorio moderne relazioni industriali. E un nuovo patto tra lavoratori e impresa che alza l’asticella della qualità del lavoro e del welfare aziendale. Mentre gli echi da Roma su Jobs act e art. 18 giungono smorzati. Accade alla Berto’s di Tribano (Pd), multinazionale tascabile specializzata nella produzione di attrezzature professionali per la cucina, 30.000 pezzi all’anno, per il 75% in più di cento Paesi e 21 milioni di ricavi nel 2013 (+8,5%), confermati anche quest’anno. L’azienda, assistita da Confindustria Padova, ha siglato con le Rsu e la Fim-Cisl di Padova e Rovigo il nuovo accordo integrativo triennale 2014-2016 per i 100 lavoratori specializzati, età media 37 anni.

Giorgio Berto in produzione

Giorgio Berto in produzione

Un punto di svolta nelle relazioni industriali perché, oltre ad un premio variabile (legato al Mol) fino a 5.910 euro nel triennio che, a regime, produrrà un aumento del 15,8% del messo in palio rispetto all’ultimo integrativo, per la prima volta mette nero su bianco una serie di istituti di welfare che diventano parte integrante dell’accordo aziendale. Si va dal sostegno al reddito e all’istruzione dei figli con il rimborso delle spese per libri e iscrizione dal nido all’università, al premio “nuove idee” e anzianità aziendale, all’anticipo estensivo del Tfr (anche per ristrutturazione prima casa, matrimonio, acquisto auto), per un’integrazione al reddito individuale che può arrivare a 3.500 euro l’anno. Fino al sostegno alla genitorialità (work life balance) con ben 16 diversi modelli orari di lavoro per la massima conciliazione con la vita familiare e personale, confermando l’approccio collaborativo e di condivisione con il personale.

Una filosofia «responsabile e vincente» nella storia di Berto’s, che ha triplicato le vendite negli ultimi dieci anni. Dal 2008 al 2013, in piena crisi, i ricavi hanno continuato a crescere in media del 3% l’anno, spinti da qualità, estero e valori condivisi. L’azienda ha assunto 15 nuovi collaboratori nei settori vendite, progettazione e acquisti, stabilizzando giovani dopo lo stage e l’apprendistato.

Enrico Berto

Enrico Berto

«Siamo un’azienda che ha puntato sul forte coinvolgimento dei lavoratori, sulla condivisione di obiettivi e di valori – spiega Enrico Berto, vice presidente e amministratore delegato di Berto’s -. Alle persone chiediamo di dare un contributo reale di miglioramento, chiediamo qualità ed ingegno. Vogliamo che si sentano collaboratori più che dipendenti, partecipi del buon andamento dell’azienda e della sua reputazione. È un approccio che ha messo in moto l’orgoglio e comportamenti virtuosi che migliorano il clima e la qualità del lavoro, fanno bene alla produttività e azzerano il turn over. E danno un aiuto concreto, mi auguro, alla vita delle persone. Insomma, in Berto’s ci impegniamo a realizzare una vera alleanza tra imprenditore e lavoratori, distanti dal quel conflitto, spesso strumentale, che in molte realtà del Veneto è archeologia industriale».

Dal premio al welfare: i plus dell’accordo aziendale

Per la parte economica e l’organizzazione del lavoro, il nuovo accordo integrativo prevede un incremento del premio variabile, calcolato sul margine operativo lordo, di 210 euro in tre anni, esteso anche agli apprendisti (in misura parziale il primo biennio, intera il terzo anno). La maggiorazione per il lavoro notturno viene elevata dal 25 al 33% (a fronte del 20% del CCNL). Sono confermate le maggiorazioni per lo straordinario: 35% contro il 25% del CCNL per le ore infrasettimanali, 60% contro il 50% per sabato e festivi. La formazione per tutti resta la leva imprescindibile, anche con corsi di lingua continua in orario di lavoro; è confermato il servizio di medicina del lavoro che offre servizi aggiuntivi gratuiti come le vaccinazioni e l’ascolto finalizzato al supporto psicologico.

La sede della Berto's a Tribano (Padova)

La sede della Berto’s a Tribano (Padova)

Per il welfare aziendale, Berto’s promuove da tempo modalità integrative rispetto alle forme tradizionali di sostegno al reddito dei lavoratori, formalizzate per la prima volta nell’accordo aziendale. Tra queste, grande attenzione al sostegno all’istruzione con contributi alle spese per i propri figli per l’acquisto di libri e l’iscrizione dal nido all’università, a cui Berto’s destina 30.000 euro in tre anni. Il sostegno al reddito avviene anche attraverso il diretto coinvolgimento dei collaboratori nello sviluppo aziendale con il Premio “Cassetta delle Idee”: un contenitore di nuove idee dal basso per migliorare il prodotto e il processo, la sicurezza e la salvaguardia ambientale. Una commissione valuta le idee e premia quelle realizzate con un bonus di 180 euro annui. Il premio anzianità aziendale (1.000 euro una tantum al decimo anno), l’anticipazione del Tfr estesa oltre gli obblighi di legge a ristrutturazione prima casa, matrimonio, acquisto dell’auto; il buono pasto giornaliero (1.100 euro l’anno) anche per stagisti e turnisti.

La conciliazione tra esigenze lavorative, familiari e personali e il sostegno alla genitorialità (work life balance) sono essenziali nella filosofia di Berto’s per creare un ambiente di lavoro positivo e stimolante e che permetta di esprimere al meglio le potenzialità professionali. L’accordo prevede ben 16 diversi modelli orari di lavoro per la massima conciliazione con la vita familiare e personale, valutando poi di volta in volta ulteriori flessibilità di orario per lavoratori genitori, padri e madri. La condivisione di obiettivi e risultati prevede periodici momenti di informazione al personale sull’andamento degli indicatori di performance aziendale.

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