Tamponi Veneto, arriva la superprovetta che abbatte costi e tempi

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Un nuovo metodo per fare i tamponi Veneto e ancora tanta rabbia contro la movida. Il rischio chiusura rimane per il Veneto (LEGGI QUA L’ANNUNCIO DI ZAIA).  «Ho una miriade di cittadini, il 90% giovani, che mi mandano video da paura – spiega il Governatore Luca Zaia -. Vi cito la mail di una giovane cittadina padovana, che sta aspettando il 3 giugno per volare da un amore che ha fuori regione. Questa ragazza mi prega di tornare alle chiusure rigide, dicendo “che non ci meritiamo niente, dobbiamo sempre rovinare tutto”. C’è una miriade di questi messaggi, che mi chiede di fare qualcosa. Io credo ancora nel dialogo, ho fatto pure l’obiettore di coscienza. Penso che i ragazzi sappiano che parliamo loro per fare un lavoro di squadra. Mi appello a loro: evitate gli assembramenti, usate la mascherina, nessuno vi vieta uno spritz. Ve lo chiediamo fino al 2 giugno (ECCO L’IPOTESI DI TOGLIERE L’OBBLIGO DI MASCHERINA): fateci capire se questo virus sta scemando o meno. Fatelo per mettere in sicurezza la vostra vita e quello degli altri. Volete avere sulla coscienza che ne so, un bimbo immunodepressso che magari viene infettato da questo vortice di contatti che neanche riusciamo a ricostruire?».

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Un nuovo metodo per fare i tamponi Veneto

Intanto Zaia ha lanciato un nuovo modo (pool) per fare più velocemente i tamponi Veneto. Invece di processare tampone per tampone, si metterà il materiale di dieci tamponi in unica provetta. Se questa risulterà negativa, tutti i tamponi lo saranno. Se invece la provetta segnalerà il virus, si analizzeranno poi i tamponi per trovare quello (o quelli) positivi. Questo perché ad oggi il tasso di tamponi positivi in Veneto è del 2 per mille: la stragrande maggioranza sono negativi. E così si abbatteranno tempi e costi.  A spiegare il funzionamento è il microbiologo Roberto Rigoli: «Stiamo parlando del frutto del lavoro di tutte le microbiologie del Veneto. L’idea è nata dal fatto che sono cresciuti ovviamente di molto i tamponi, in questo periodo di Coronavirus, e allo stesso tempo ci siamo accorti che gli strumenti costruiti della microbiologia molecolare non sono adatti a lavorare 24 ore su 24. Noi microbiologi non abbiamo ceduto, lavoriamo giorno e notte, ma qualche macchina si è rotta, qualcuna ha preso fuoco. Abbiamo così testato questa nuova procedura, abbiamo già testato 4mila pazienti. Il passaggio di ora è automatizzare con un codice a barre tutta la procedura, con un risultato automatico e il tracciamento di tutto. Distribuiremo il macchinario a tutte le microbiologie del Veneto. Un qualcosa di semplice, ma molto utile».

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