La letteratura? Salverà il marketing. Parola di Roberto Olivi, ospite a Tempi Moderni

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Italo Calvino e la BMW possono andare d’accordo? Roberto Olivi, ospite mercoledì 15 maggio dell’ultimo appuntamento per il 2019 della rassegna Tempi Moderni, non ha dubbi: il suo saggio «La comunicazione è un posto dove ci piove dentro. Perché i libri salveranno il marketing», edito per i tipi di La nave di Teseo con prefazione di Lorenzo Jovanotti, è viaggio tra storie di comunicazione d’impresa di successo e grandi autori della letteratura mondiale. Olivi incontrerà il pubblico alle 17 al centro culturale San Geatano (ingresso libero).

Sono le due grandi passioni di Olivi, oggi Direttore Relazioni Istituzionali e Comunicazione di BMW Italia dopo un’esperienza ventennale nel settore della comunicazione, con particolare attenzione al comparto dell’automotive. E, prima ancora, laureato in Lettere moderne all’Università degli Studi di Milano: un bagaglio culturale da cui è giusto trarre l’ispirazione per racconti d’impresa che sappiano essere efficaci come i grandi protagonisti della letteratura.

«La comunicazione scritta funziona se è ben scritta»

«In uno scenario guidato da Internet, email, SMS e WhatsApp molto spesso ho l’impressione che ci stiamo dimenticando di una cosa. Sono tutti mezzi, non contenuti – scrive Olivi nell’introduzione al libro -. Quando vedo comunicati stampa scritti male, siti incomprensibili ed email sgrammaticate, penso che ci sia qualcosa di sbagliato e di irrimediabilmente distorto. La comunicazione scritta funziona se è ben scritta. Altrimenti genera incomprensioni e talvolta effetti boomerang».

L’incontro con Olivi è il quinto e ultimo del ciclo Tempi moderni. L’informazione nell’epoca delle fake news, realizzato dall’Ufficio Progetto Giovani del Comune di Padova con il patrocinio del FISPPA – Dipartimento di Filosofia, Sociologia, Pedagogia e Psicologia Applicata dell’Università degli Studi di Padova.

I protagonisti dei precedenti appuntamenti sono stati Giuseppe Tipaldo, ricercatore dell’Università di Torino che ha spiegato come il propagarsi della pseudoscienza non sia colpa dei social network ma di chi le pensa e le diffondeDavid Puente, giornalista del quotidiano Open e debunker di professione che ha spiegato come combattere le fake newsMassimo Sideri, guida di Corriere Innovazione che ha raccontato un’Italia a grande spinta innovativa ma incapace di raccontare i propri prodotti tecnologici, e Valerio Bassan, consulente di strategia digitale in ambito media, in passato anche per Vice Italia, che ha spiegato come i business model per il giornalismo nell’era digitale abbiano un unico ingrediente imprescindibile: i lettori e i loro interessi.

Foto: Facebook

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