Puente: «Fake news? Per smascherarle sospendere le emozioni»

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Combattere le fake news? La prima cosa da fare è saperle riconoscere, capire se si tratta di bufale, disinformazione o misinformazione. E poi stare attenti a non indignarsi, a non condividere d’istinto, senza approfondire. Così David Puente, giornalista e debunker di Open, il nuovo giornale online di Enrico Mentana, ha spiegato le sue strategie e consigli durante il secondo incontro della seconda edizione di “Tempi moderni – L’informazione nell’epoca delle fake news“.

«La parola fake news ormai viene usata per tutto – sottolinea Puente -. Invece dovremmo sapere che cos’è, se una bufala, un caso di disinformazione, se misinformazione. Sono tutte caratteristiche diverse di quello che potrebbe essere considerata una notizia falsa, a seconda di diverse gradazioni. Una volta che sapete qual è la tipologia, sapete anche come affrontarla, come in medicina con le malattie».

Sul fenomeno delle fake news, purtroppo sempre più dilagante, Puente ha costruito una carriera: durante l’incontro del 3 marzo di Tempi Moderni, nell’elegante sala Rossini del caffè Pedrocchi, ha raccontato come il suo lavoro, il debunker, ossia colui che verifica l’attendibilità delle fonti giornalistiche, sia ancora visto negativamente da molti giornalisti, che credono sminuisca la loro professionalità.

Molti gli esempi che ha portato, tra tutti quello che ha destato più scalpore è stato “Le ultime parole dell’eroe russo di palmira”, il soldato russo Alexander Prokhorenko che si sarebbe fatto bombardare dai suoi stessi compagni per evitare di farsi catturare dall’Isis. Notizia che è finita in diversi giornali di spessore, tra cui “Il Giornale”. Dopo aver fatto il giro del mondo ed essere tradotta in diverse lingue, si è scoperto essere inventata di sana pianta da un utente Facebook dal Bangladesh.

Come possiamo combattere le fake news dalla vostra vita quotidiana? «La prima cosa che dovete fare è lottare contro voi stessi, perché le notizie false, quello che fanno è principalmente attaccare le vostre emozioni, si aggrappano a quelle e voi, emotivamente, non tentate di fare un approfondimento, e le condividete in automatico, vi indignate, vi arrabbiate. La prima cosa che dovete quindi è stare attenti a cosa provate in quel momento, e  provate un attimo ad approfondire, provate a perdere quei dieci minuti in più, prima di creare un danno».

Giacomo Porra

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