Veneto zona gialla. Coprifuoco alle 22, mascherine per tutti a scuola, Dad per le superiori

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Veneto zona gialla. Lo ha confermato il presidente del Consiglio Giuseppe Conte, dopo una lunga giornata di anticipazioni e smentite. Gialla che equivale al verde di cui si era parlato fino a qualche tempo fa. Questo il verdetto stabilito dal Ministero della Sanità e recepito dal DPCM del presidente del Consiglio Giuseppe Conte. Un decreto che per un mese, da venerdì 6 novembre fino al 3 dicembre, di fatto divide l’Italia in zone. Rosso, arancione o giallo: un semaforo (che potrà variare secondo i dati sanitari) stabilisce il livello di chiusura per ogni territorio. Il Governatore del Veneto, Luca Zaia, ha ammesso subito: «Abbiamo passato una notte intensa» e dato il bollettino quotidiano. Nelle ultime 24 ore in Veneto, dato del 4 novembre, è di 2436 nuovi positivi al Coronavirus. In isolamento 17.284 persone, 1009 in più nelle ultime 24 ore. I ricoverati sono 1193, +74, in terapia intensiva ci sono 155 persone, + 7. I decessi sono 2478, +20. I dimessi 4.930, +45.

Veneto zona gialla, dicevamo. Ma ci sono anche delle misure che riguardano tutto il territorio nazionale.

  • didattica a distanza alla superiori, per tutti
  • coprifuoco alle 22 fino alle 5: dopo si potrà girare solo per lavoro, urgenze comprovate.
  • riduzione al 50% della capienza del trasporto pubblico
  • chiusura nei giorni festivi e prefestivi dei centri commerciali a eccezione di farmacie, parafarmacie, negozi di alimentari tabacchi che si trovino all’interno dei centri commerciali
  • chiusura di mostre e musei
  • mascherine a scuola anche alle elementari.
  • mascherina in generale obbligatoria sempre, se non per disabili, bambini sotto i sei anni e chi fa sport all’aria aperta (runner)

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Veneto zona gialla, le differenze “colore per colore”

Ci sono poi le differenze di chiusura in base al “colore” del proprio territorio.

Nelle zone rosse chiusura quasi totale: didattica a distanza già dalla seconda media, bar, ristoranti, pasticcerie e negozi che non vendono beni essenziali chiusi. Si potrà prendere asporto fino alle 22, resteranno aperte le aziende, con raccomandazione dello massimo smart working possibile. Divieto di spostamento fra Comuni.

Nelle zone arancioni di fatto si salveranno parrucchieri e centri estetici. Ma anche in queste aree bar, ristoranti, pasticcerie e negozi non essenziali rimarranno chiusi. Mense e catering aperti. Didattica a distanza per le superiori. Sullo spostamento fra Comuni si sceglie la linea del divieto tranne per ragioni di necessità urgente, lavoro e studio, come per la zona rossa.

Meglio va alle zone gialle: là bar, ristoranti e negozi rimarranno aperti fino alle 18. Sarà consentito accesso ai parchi, sospesi i concorsi pubblici, tranne quelli sanitari. Centri commerciali chiusi nei weekend e giorni festivi. Chiuse le Università, tranne i laboratori e alcune attività per le matricole.

Una delle decisioni dell’ultimo minuto: parrucchieri aperti in tutte le zone, anche le rosse.

L’appello di Zaia: «Poche visite ai parenti»

Zaia ha ribadito il grande numero di contagi fra i nuclei familiari. «Dobbiamo tenere la mascherina anche quando visitiamo i nostri parenti, genitori, chiunque non viva con noi. E se possibile ridurre queste visite».

La giunta del Veneto zona gialla ha deliberato la nascita di un comitato di crisi che faccia coordinamento. Luciano Flor, direttore azienda ospedaliera Padova, Giuseppe DalBen, direttore azienda 3 serenissima, Patrizia Simionato direttore azienda zero, Patrizia Benini coordinatore area non critica, Paolo Rosi, coordinatore delle terapie intensive e coordinatore del comitato, Francesca Russo, direttore, Fabrizio Garbin, direttore servizi sociali, Luca Soppelsa, direttore della protezione civile, Maria Cristina Ghiotto, dirigente Unità organizzativa Cure Primarie e LEA Paolo Fattori, direttore area Edilizia ospedaliera e a finalità collettive della Regione Veneto.

 

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