Pedemontana veneta, Giuseppe Fasiol responsabile unico della task force

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Pedemontana veneta, dopo la mancata conferma del commissario Silvano Vernizzi da parte del ministero delle Infrastrutture, la Regione Veneto presenta la sua task force che guiderà il cantiere della superstrada i cui cantieri sono a rischio blocco per mancanza di fondi.

Il presidente della Regione Luca Zaia ha presentato la Struttura di Progetto “Superstrada Pedemontana Veneta”, con sede a Venezia, la cui nuova direzione è stata costituita oggi con una deliberazione illustrata dal presidente Zaia, dal vicepresidente Gianluca Forcolin, nella veste di assessore al personale e dall’assessore alle infrastrutture e trasporti, Elisa De Berti.

Il Responsabile Unico del Procedimento (RUP) è l’ingegner Giuseppe Fasiol, responsabile della direzione regionale delle infrastrutture e trasporti, ex braccio destro di Vernizzi, che fu arrestato nel 2014 e poi rilasciato nella retata per lo scandalo del Mose.

Il coordinamento è stato affidato a Ilaria Bramezza, segretario generale della programmazione della giunta regionale; il commissario Autorità Vigilante è l’avvocato dello Stato Marco Corsini specializzato in contrattualistica pubblica, dipendente di ruolo dell’Avvocatura Generale dello Stato, che opererà a titolo gratuito; i compiti di carattere tecnico sono stati attribuiti all’ingegner Elisabetta Pellegrini, oggi direttore generale della Provincia di Verona e dal prossimo primo febbraio nuovo dirigente regionale.

Zaia: «Pedemontana pronta entro il 2020»

«Arteria fondamentale per la viabilità regionale – ha affermato Zaia riferendosi alla Pedemontana – che, se verrà definito entro la prossima estate il closing finanziario di 1 miliardo e mezzo, sarà ultimata e aperta al traffico entro tre anni, cioè entro il 2020. Il primo tratto, quello tra Breganze e Bassano del Grappa, sarà già percorribile nel 2018. Intanto, sia chiaro, i cantieri sono aperti e operativi».

Il presidente ha avuto parole di ringraziamento per l’ingegner Silvano Vernizzi, che ha svestito i panni del commissario straordinario alla fine del 2016. «Abbiamo voluto affidarci a un gruppo di professionisti di alto profilo giuridico, tecnico e amministrativo – ha sottolineato Zaia, riconoscendo anche il rapporto di collaborazione con il ministro delle infrastrutture e trasporti, Graziano Delrio su questo fronte – perché vogliamo una struttura molto performante, chiamata a gestire una delle fasi più delicate dal punto di vista finanziario. Ma anche perché abbiamo a cuore i tremila soggetti espropriati che attendono di ricevere 200 dei 340 milioni totali di euro di indennizzo previsti, risorse preziose da distribuire in quei territori che hanno subito enormi danni conseguenti al tracollo della Popolare di Vicenza e di Veneto Banca».

«Quest’opera deve essere seguita con molta attenzione anche per quanto concerne i rapporti con il territorio – ha detto l’assessore De Berti –. I cittadini interessati dagli espropri, gli amministratori locali e la popolazione residente nei territori attraversati dal tracciato, hanno bisogno di certezze sui tempi e le modalità di realizzazione dell’intervento, sul pagamento delle indennità, sullo sviluppo dei cantieri, eccetera. Non stiamo parlando di un’opera marginale, ma di una infrastruttura che inciderà fortemente sul futuro economico, e non solo, dell’intera area pedemontana veneta».

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