Unionplast chiede al Governo di mantenere il credito d'imposta: la nota ufficiale

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Con un comunicato stampa pubblicato il 29 giugno scorso, Unionplast (l’Unione Nazionale dei trasformatori di plastica) ha chiesto al Governo di modificare il testo dell’ultimo Decreto ‘Aiuti’, così da poter supportare anche le attività delle imprese di settore. Quello della gomma, infatti, rappresenta un comparto strategico a livello nazionale ed internazionale, alle prese con le criticità derivanti dal complesso scenario economico e geopolitico.

Dalle dinamiche del comparto gomma, infatti, dipendono gli sviluppi di altri segmenti produttivi e commerciali come, ad esempio, quello degli pneumatici per automotive che in Europa non attraversa un momento particolarmente brillante. L’incremento dell’inflazione ha prodotto una contrazione della domanda, nonostante la diversificazione dei canali di distribuzione, dovuta alla diffusione di e-commerce specializzati come http://www.euroimportpneumatici.com. Tornando al più ampio settore della trasformazione delle plastiche, vediamo quali sono i rilievi da parte di Unionplast rispetto al recente provvedimento varato dal Governo.

La nota di Unionplast

L’Unione, si legge nella nota stampa, “chiede al Parlamento di intervenire prontamente per la modifica al Decreto Legge Aiuti varato dal Consiglio dei Ministri”. A tal proposito, Marco Bergaglio, Presidente di Unionplast, sottolinea come “è necessario che le imprese possano usufruire, almeno per i prossimi due trimestri, dei crediti d’imposta per l’acquisto di energia elettrica e di gas naturale introdotti nel maggio 2022 dal precedente decreto”.

In aggiunta, nel comunicato Unionplast sottolinea come sia “inspiegabile” il mancato sostegno alle imprese; “seppure il prezzo dell’energia sia diminuito negli ultimi mesi” – evidenzia la nota stampa – “i prezzi in generale restano decisamente più elevati rispetto al 2019”.

L’Unione rileva, inoltre, l’attuale “contesto di difficoltà”, certificato dai dati pubblicati dall’ISTAT; secondo l’Istituto di Statistica, si legge, ad aprile 2023 si è registrata una flessione del dato congiunturale dell’indice decongestionato della produzione industriale per il quarto mese consecutivo. Il dato è frutto delle “diminuzioni estese a tutti i principali comparti”. Era da luglio 2020, quando la flessione era giunta al -8,3% (con un -7,2% ad aprile), che non si verificava una tale contrazione della produzione industriale.

A margine dei dati di cui sopra, il presidente di Unionplast Bergaglio ha così commentato: “Quello che ci preoccupa particolarmente è il differenziale con le politiche governative degli altri Paesi europei, che hanno confermato gli aiuti alle imprese, mettendo a disposizione delle imprese energia a prezzi da 2 a 3 volte più bassi di quelli che si pagano oggi in Italia”.

Ragion per cui, l’Unione chiede formalmente al Governo italiano ed al Parlamento di intervenire a livello collettivo sulle misure previste dal Decreto Aiuti almeno per i due semestri successivi, allo scopo di scongiurare il rischio di “rallentare drammaticamente la produzione.”

Decreto Aiuti: cosa prevede?

Il ‘Decreto aiuti’ al quale fa riferimento il comunicato di Unionplast è il Decreto-Legge n. 79 del 28 giugno 2023, indicato anche come “Decreto aiuti sexies” o “Decreto bollette bis”. Il provvedimento prevede, in particolare, agevolazioni destinate “ai clienti domestici economicamente svantaggiati e ai clienti domestici in gravi condizioni di salute” per le spese di approvvigionamento energetico. In aggiunta, all’articolo 2, il Decreto stabilisce che “l’Autorità di regolazione per energia, reti e ambiente provvede a mantenere azzerate, per il medesimo trimestre, le aliquote delle componenti tariffarie relative agli oneri generali di sistema per il settore del gas”.

Infine, il dispositivo – in deroga alla normativa di riferimento – fissa al 5% l’aliquota IVA da applicare alle “somministrazioni di gas metano usato per combustione per usi civili e industriali”. Tale aliquota “si applica anche alla differenza derivante dagli importi ricalcolati sulla base dei consumi effettivi riferibili, anche percentualmente, ai mesi di luglio, agosto e settembre 2023”.

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