Le imprese del Nordest crescono: Veneto secondo in Italia per numero di aziende in utile

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Continua la crescita economica a Nordest dopo la pandemia. Il Veneto è la seconda regione italiana per numero di aziende in utile: a trainare c’è Vicenza seguita a ruota da Belluno e Treviso. È però il Friuli-Venezia Giulia a crescere di più, con la provincia di Trieste in cima alle classifiche.

In generale il Nordest ha avuto una crescita solida nel 2021-2022 anche se le previsioni non sono del tutto ottimiste. È quando emerge dal report dell’analisi dei bilanci delle società fatto dalla Fondazione nazionale di ricerca dei commercialisti. Secondo il report, dopo la pandemia i ricavi delle imprese italiane hanno registrato una crescita rilevante del +31,5% – +20,9% al netto dell’inflazione. Anche l’occupazione è aumentata del +7% nel 2022. Le perdite dovute alla pandemia sono state così recuperate, e la crescita in alcune aree ha superato anche i livelli precedenti al Covid.

I dati mostrano che ad essere maggiormente interessate dall’incremento dei ricavi sono state le microimprese, quelle con meno di dieci dipendenti, che hanno visto salire il fatturato del +28,2%, mentre le grandi imprese, quelle con 250 e più dipendenti, hanno fatto registrare un aumento del +24,2%. Sul piano territoriale, il trend in crescita del fatturato è molto più evidente al Centro (+33,4%) rispetto al Sud (+22%) con il Nord che si colloca al livello intermedio (+23,4%). Le regioni che fanno segnare la crescita più elevata dei ricavi sono Lazio, Friuli-Venezia Giulia e Sardegna. Il Veneto resta sotto la media con il 22,8% e si piazza quarto a livello nazionale.

Le province venete che registrano una quota di società che hanno chiuso il bilancio in utile vedono in testa Vicenza (80%), Belluno (79,5%) e Treviso (79,4%). Rovigo (78,4%), Padova (77,8%) e Verona (77,3%) sono subito dopo mentre Venezia (73,7%) chiude la classifica. L’aumento dei ricavi maggiori sono stati registrati da Belluno, Vicenza e Venezia.

Gli analisti si attendono per quest’anno una crescita più contenuta, che si aggirerà sul 10,5%, al quale potrebbe far seguito anche un rallentamento nel 2024.

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