Tromba d'aria e grandine in Veneto: danni a uva e olive

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Ha spaventato e messo in allerta i coltivatori la tromba d’aria che giovedì 8 settembre si è abbattuta sulla sponda veronese del Lago di Garda, portando con sé anche la grandine. Diverse le zone coinvolte, non solo nel veronese, ma anche in provincia di Venezia e Treviso.

La località più colpita è stata la Valpolicella, in particolare si tratta della parte più a nord-est di Negrar, quella più a nord di Fumane e alcune zone di Marano. Sia le olive che l’uva, appena entrata nella fase di vendemmia, sono state colpite dal maltempo. L’entità del danno, comunque, deve ancora essere stabilita.

«Il nostro tecnico è al lavoro per le rilevazioni sul territorio e per verificare la situazione. – ha affermato il direttore del Codive (Condifesa Verona) Michele Marani – La vite è tra le produzioni maggiormente assicurate poiché territorialmente più presente. Nei prossimi giorni sarà possibile fare un primo bilancio. Tutto sommato l’estate è passata senza eventi estremi di maltempo, diversamente dal 2021. Ma è evidente – ha aggiunto – che ogni anno il clima nella provincia veronese dimostra una tendenza alla tropicalizzazione che si manifesta con periodi siccitosi come quest’anno, sfasamenti stagionali, caldo, grandine e vento anche fuori dai canonici periodi di maltempo dell’anno.»

Il maltempo ha colpito soprattutto la Valpolicella, ma sono stati registrati danni anche in altre zone della provincia di Verona. In particolare, si parla di alcune località delle colline nell’est veronese: Grezzana, Mezzane e Cazzano di Tramigna. La grandine è caduta solo per pochi minuti ma, accompagnata da forte vento, ha causato danni a colture, tetti, strutture e alberi che sono caduti sui vigneti. La tromba d’aria che ha investito il Lago di Garda, invece, non sembra aver portato danni.

La maggiore preoccupazione è stata destata dalle condizioni di olive e uva. «Molti grappoli sono a terra – ha dichiarato Christian Marchesini, presidente dei viticoltori di Confagricoltura Veneto – e ci sono parecchi acini spaccati. La preoccupazione, a una settimana dall’inizio della vendemmia, è per l’uva da mettere a riposo in cassetta per l’Amarone, che dev’essere perfetta. In parte è stata raccolta, ma tanti grappoli sono ancora sui tralci, anche perché la raccolta per il vino da Valpolicella deve ancora iniziare. Se il tempo si raddrizza e non arrivano altre tempeste c’è la possibilità di recuperare, perché in generale l’uva si asciuga e gli acini rotti non fanno marciume. In caso contrario il conto dei danni salirà. Conteggio che, al momento, è difficile quantificare, perché dovremo compiere le dovute verifiche nel campo e vedere, appunto, l’andamento del meteo.»

La grandine ha colpito anche il Veneto orientale. Si rilevano danni all’uva di San Donà di Piave e a un frutteto nel trevigiano.

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