Mestre, 800 agricoltori in piazza contro la guerra in Ucraina

FacebookTwitterLinkedInWhatsAppEmail

Con i loro trattori, animali al seguito e i prodotti a rischio circa 800 agricoltori hanno manifestato oggi a Mestre a Forte Marghera contro una guerra, quella in Ucraina, che compromette  le esportazioni agroalimentari Made in Italy che nel 2021 hanno complessivamente superato un miliardo di euro.

Giovani, donne, allevatori e pescatori insieme ai rappresentanti delle istituzioni si sono alternati sul palco per sostenere un’azione condivisa a tutela del patrimonio agroalimentare e degli anelli deboli della filiera: produttori e consumatori. Al loro fianco il presidente della Regione, Luca Zaia,  insieme al Sindaco di Venezia Luigi Brugnaro, gli assessori regionali all’agricoltura Federico Caner e al territorio Cristiano Corazzari, e diversi altri esponenti politici.

Se le vendite in Russia hanno raggiunto lo scorso anno 670 milioni di euro con un aumento del 14% rispetto al 2020, dovuto soprattutto a pasta, vino e spumante, quelle in Ucraina valgono altri 350 milioni di euro, secondo l’analisi Coldiretti su dati Istat.

Gli effetti del conflitto ucraino rischiano dunque di cancellare completamente il Made in Italy a tavola dai mercati di Mosca e Kiev – denuncia la Coldiretti – aggravando ulteriormente gli effetti dell’embargo deciso da Putin con il decreto n. 778 del 7 agosto 2014, e da allora sempre prorogato, come risposta alla sanzioni decise dall’Unione Europea, dagli Usa ed altri Paesi per l’annessione della Crimea. Un blocco che è già costato alle esportazioni agroalimentari tricolori 1,5 miliardi negli ultimi 7 anni e mezzo.

Il Decreto di embargo tuttora in vigore colpisce – sottolinea la Coldiretti – una importante lista di prodotti agroalimentari con il divieto all’ingresso di frutta e verdura, formaggi, carne e salumi, ma anche pesce, provenienti da Ue, Usa, Canada, Norvegia ed Australia. L’agroalimentare – spiega la Coldiretti – è, fino ad ora, l’unico settore colpito direttamente dall’embargo che ha portato al completo azzeramento delle esportazioni in Russia dei prodotti Made in Italy presenti nella lista nera, dal Parmigiano Reggiano al Grana Padano, dal prosciutto di Parma a quello San Daniele, ma anche frutta e verdura.

Ti potrebbe interessare