Innovazione sostenibile, per la Scuola italiana design di Padova nuova partnership con la startup Vaia

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Una nuova collaborazione che rappresenta una sfida strategica, tra sostenibilità ed innovazione, per gli oltre 260 studenti della SID (Scuola Italiana Design), connaturata allo sviluppo di nuovi prodotti. Per la Scuola, abituata a collaborare con aziende (quasi 400 aziende collegate in trent’anni di scuola) questa è un’avventura completamente nuova.

VAIA, infatti, è una startup nata all’inizio del 2019 dalla volontà dei suoi tre fondatori (Federico Stefani, Paolo Milan e Giuseppe Addamo) di trasformare la tragedia della tempesta che nell’ottobre del 2018 ha devastato i boschi secolari delle Dolomiti, in un’opportunità di rilancio del territorio. Recuperando il legno degli alberi abbattuti, l’azienda, grazie all’opera degli artigiani e delle segherie locali, ha realizzato e messo sul mercato VAIA Cube, speaker che amplifica naturalmente il suono degli smartphone, e VAIA Focus, che amplifica e migliora la visione dei device mobili. La vendita di ciascun oggetto è legata poi ad un progetto concreto di salvaguardia del territorio: per ogni VAIA Cube venduto viene messo a dimora un nuovo albero (ad oggi sono stati ripiantati oltre 30.000 alberi), mentre per ogni VAIA Focus viene coperto con uno speciale tessuto un metro quadro del ghiacciaio Presena, preservandolo così dallo scioglimento. VAIA rappresenta quindi un modello perfetto di economia circolare che recupera materia pregiata, realizza oggetti di qualità e supporta il territorio, inteso sia come ambiente sia come imprenditoria e artigianalità locali.

Proprio in questa direzione si inserisce il contributo di Scuola Italiana Design, divisione education del Galileo Visionary District: i ragazzi e i docenti coinvolti in questo progetto hanno scelto di guardare al futuro di un consumo che sia sempre meno un elemento di appesantimento dell’ambiente e sempre più invece uno strumento di riequilibrio tra uomo a natura. Una modalità di sviluppo dell’innovazione di prodotto che sarà sempre più richiesta ai futuri designer, che ora studiano sui banchi di Scuola Italia Design. Ecco allora che 160 ragazzi delle 3 sezioni del secondo e del terzo anno di Sid, divisi in 4 diversi gruppi, si sono cimentanti in una sfida che ha prodotto 16 diverse idee di prodotto, 4 per ciascun gruppo. Il risultato sono stati concept di prodotto e idee che uniscono il design giovane e ricercato alla sostenibilità, valore fondante e strategico del brand VAIA, interpretando perfettamente quella che è la mission della startup: creare oggetti di qualità, belli e funzionali, che vengono scelti con la consapevolezza del loro valore intrinseco ed estrinseco, ovvero un’azione concreta di salvaguardia dell’ambiente.

«È stato straordinario vedere la determinazione, la curiosità e la passione che gli studenti hanno messo in questo lavoro per VAIA» dichiara Federico Stefani, imprenditore e fondatore di VAIA «sono convinto che la creatività di questi giovani, che ambiscono ad essere i designer del futuro, farà la differenza per il Made in Italy».

«Da molti anni in Galileo Visionary District siamo impegnati nel costruire modelli di business sostenibili» dichiara Emiliano Fabris, direttore del Galileo Visionary District «la preoccupazione degli impatti che il sistema economico ha prodotto e produce tutt’oggi sulla biosfera e sulla società è una responsabilità in primis di strutture come la nostra, corpi intermedi fra il pubblico e il privato, fra la ricerca e l’azione imprenditoriale. Vaia e la bellissima sinergia che è nata fra noi va esattamente in questa direzione, permettendo ai nostri studenti, designer di domani, di assumersi questa responsabilità già durante il loro percorso di formazione, così da diventare domani, attori di un sistema di progettazione di prodotto etico, rispettoso, consapevole e soprattutto responsabile».

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