Uso consapevole delle risorse e tutela dell'ambiente: la strategia «green» di Vebi

FacebookTwitterLinkedInWhatsAppEmail

Certamente sostenibilità non significa soltanto rispetto e cura dell’ambiente, ma questi sono aspetti che nel bilancio di sostenibilità di un’impresa, per forza di cose, hanno un ruolo centrale. E del resto la sostenibilità è stata intesa, per lungo tempo, specificamente come uno sforzo per avere il minore impatto ambientale possibile, soprattutto perché la salvaguardia dell’ambiente viene percepita ormai da molti anni come una delle principali sfide per il futuro – se non la principale, quando si parla, nel concreto, di cambiamento climatico. Ecco perché anche Vebi Istituto Biochimico, azienda padovana specializzata nella produzione di cosmetici e prodotti chimici per il controllo degli infestanti, ha dedicato ampio spazio alle azioni per la tutela dell’ambiente nel suo report di sostenibilità, che ha redatto per la prima volta nel 2020.

L’approccio dell’azienda è riassumibile in tre linee guida: un’azione preventiva efficace che identifichi i maggiori potenziali rischi ambientali; un utilizzo consapevole delle risorse naturali; una consapevolezza diffusa sulle tematiche ambientali, che favorisca il coinvolgimento dei dipendenti nell’attuazione delle procedure. Per questo Vebi nel 2020 ha conseguito la certificazione Sistema di gestione ambientale ISO 14001.

Un uso consapevole delle risorse

Sul fronte dell’utilizzo delle risorse naturali, l’azienda porta avanti un’azione costante di efficientamento energetico. Gli impianti produttivi sono alimentati da pannelli fotovoltaici installati in loco, e da fonti esterne sempre esclusivamente rinnovabili. Negli ultimi anni Vebi ha aumentato, complessivamente, la quantità di energia utilizzata, tra elettricità e gas naturali che alimentano gli impianti di riscaldamento, ma per il 2021 prevede una riduzione del 5%, pari a 18 Gigajoule di energia.

A essere stato ridotto di oltre un terzo negli ultimi tre anni è il consumo di acqua, grazie alla formulazione sempre più frequente di prodotti concentrati che vengono diluiti dall’utente finale. Una soluzione utile anche per ridurre sensibilmente la plastica impiegata nel packaging, e il volume dei prodotti trasportati – che si traduce in un impatto ambientale ridotto, per quanto riguarda le emissioni. A contribuire alla riduzione del consumo di acqua è stato anche il rinnovo degli impianti di raffreddamento inseriti in area produzione, avvenuto negli ultimi anni.

Rifiuti, emissioni, e impatto ambientale

Al giorno d’oggi è impossibile sottovalutare le conseguenze macroscopiche sull’ambiente di un’eccessiva produzione di anidride carbonica. La carbon footprint di Vebi è relativa soltanto all’utilizzo del gas metano per l’impianto di riscaldamento, che per tutto il 2020 è stato pari a 66 metri cubi, mentre per quanto riguarda l’area produttiva l’impatto è nullo, grazie all’utilizzo di fonti rinnovabili per l’energia elettrica.

Sul fronte smaltimento dei rifiuti, la cui quantità è recentemente aumentata a causa dell’aumento della produttività, l’azienda ha avviato un progetto di recupero e riduzioni dei prodotti seconda scelta, aumentando la percentuale di quelli avviati a recupero, in un’ottica di economia circolare. I risultati inizieranno a essere visibili e quindi monitorati dal 2021.

Non va trascurato infine l’impegno di Vebi nell’ambito della ricerca e sviluppo per lo studio di nuove formulazioni dei prodotti, che siano sempre meno impattanti sull’ambienta naturale in cui vengono utilizzati. Questo vale soprattutto per i prodotti da utilizzare contro gli infestanti, che per forza di cose vanno a interferire con un ecosistema naturale. In questo senso, l’obiettivo della ricerca è quello di individuare soluzioni che agiscano, a livello chimico, in modo sempre più mirato verso i target, minimizzando gli “effetti collaterali”.

Ti potrebbe interessare