Ludopatia, post Covid aumentano i giocatori: nasce il portale di supporto «Indipendo»

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Ludopatia, dopo la diminuzione registrata durante la pandemia, i dati tornano a salire, specialmente online, anche se il fenomeno si dimostra in ascesa minore rispetto a quanto temuto. Chiusi i punti gioco per le restrizioni anti contagio, l’azzardo è drasticamente diminuito. Non era scontato, come ha detto il dott. Marcello Mazzo, direttore del Dipartimento per le Dipendenze dell’Ulss 2 Marca Trevigiana, questa mattina nell’ambito del convegno «Gioco d’azzardo. Dimensioni del fenomeno e possibili azioni di contrasto» promosso dall’Associazione Comuni della Marca Trevigiana.

In assenza, al momento, di dati regionali e locali, sono i numeri di una recente ricerca dell’Istituto nazionale di Sanità, effettuata in collaborazione con altre istituzioni scientifiche, a evidenziare la tendenza: la pratica del gioco d’azzardo, dal 16,3% del periodo prepandemico, è scesa durante il periodo di lockdown al 9,7% per poi risalire al 18% nel periodo di restrizioni parziali.

I dati

Il gioco d’azzardo nei locali fisici è diminuito dal 9,9% del periodo precedente la pandemia al 2,4% del periodo di lockdown, per poi risalire al 8% nel periodo di restrizioni parziali. Il gioco on line invece passa dal 10% del periodo precedente la pandemia all’8% nel lockdown, per salire al 13% nel periodo di restrizioni parziali.

Durante il lockdown, tra i giocatori il tempo medio dedicato al gioco è aumentato di quasi un’ora. Inoltre, l’1,1% di coloro che hanno dichiarato di non aver giocato prima della pandemia ha dichiarato di aver iniziato a giocare proprio nel periodo di totale restrizione, mentre il 19,7% di coloro che già giocavano ha incrementato l’attività totale di gioco e questo è accaduto più frequentemente ai giovani, ai fumatori, ai consumatori di cannabis e a coloro che avevano un consumo rischioso di alcolici. I giochi maggiormente praticati in tutte le rilevazioni si confermano il Gratta e Vinci per il gioco d’azzardo terrestre e per il gioco on line le Scommesse Sportive, il Gratta e Vinci e le Slot Machines. A conferma dei dati nazionali, gli accessi dei giocatori patologici ai SerD della Marca Trevigiana sono diminuiti di quasi un centinaio di unità nel 2020, rispetto al 2019 e agli anni precedenti: 234, è il dato assoluto, contro i 312 del 2019, ai 354 del 2018, ai 342 del 2017, etc.

Nel 2003 i giocatori patologici erano l’1%, nel 2008 erano già saliti al 2,6%. La relazione parlamentare sulle dipendenze 2013-2014 conferma la tendenza all’incremento del gioco patologico. Se il 79% di chi scommette denaro per gioco è considerato esente da rischi, il 14% è classificato a basso rischio, il 4% a rischio moderato e l’1,6% a rischio elevato. Passando dalle percentuali ai numeri assoluti, il fenomeno acquisisce peso. I soggetti a rischio moderato sono 900 mila, quelli a rischio elevato 256 mila. Dunque, oltre 1,1 milione di persone, nel nostro Paese, può sviluppare comportamenti patologici legati al gioco d’azzardo, trascinando nel baratro intere famiglie.

Il piano dell’Ulss 2 Marca Trevigiana

È proprio ora, ora che i punti gioco hanno riaperto i battenti nell’Italia quasi tutta «bianca» il tempo giusto per intervenire ed arginare il fenomeno. Per questo, l’Associazione dei Comuni della Marca, in sinergia con l’Ulss 2 Marca Trevigiana, si è mossa con questo convegno che ha l’obiettivo di stimolare nuovamente i Comuni a fare la propria parte attraverso gli strumenti operativi a disposizione come le restrizioni che la legge prevede e le relative sanzioni.

A partire 2017 l’Associazione Comuni, grazie al Gruppo di lavoro Ludopatia, coordinato dall’avv. Gigliola Osti, in assenza al tempo di leggi regionali, ha fornito ai Comuni trevigiani schemi di regolamento e ordinanze per poter regolamentare la collocazione dei punti gioco e gli orari di apertura sul proprio territorio. Sono stati oltre una cinquantina di Comuni della provincia di Treviso a raccogliere l’opportunità di salvaguardare i propri cittadini più fragili mettendo in campo restrizioni a norma di legge.

Poi nel 2019 sono arrivati due atti normativi della Regione Veneto che hanno uniformato gli interventi su tutto il territorio regionale: la legge regionale 38/2019 e la deliberazione della giunta regionale 2006/2019. La normativa regionale ha introdotto tre finestre di interruzione di due ore ciascuna (per un totale di 6 ore) dell’attività dei punti gioco per tutelare le fasce più deboli della popolazione: dalle 7 alle 9, dalle 13 alle 15 e dalle 18 alle 20. Ha inoltre previsto il divieto di collocare apparecchi per il gioco in locali che si trovino ad una distanza inferiore di 400 metri dai luoghi sensibili, elencandoli. Ha previsto, tra gli altri, un sistema incentivante per i gestori che non installano o disinstallano tali apparecchi per il gioco d’azzardo, restrizioni alla navigazione internet attraverso la propria rete wireless per impedire l’accesso ai siti web di gioco d’azzardo on line,  un’Irap maggiorata dello 0,92% per chi li mantiene, etc. Queste normative, insieme al regolamento e alla delibera proposti dall’Associazione Comuni, hanno la capacità di restringere la possibilità di contatto tra il gioco d’azzardo e cittadini.

In questi giorni i referenti dell’Ulss 2 Marca Trevigiana hanno presentato gli interventi previsti nei prossimi mesi in territorio trevigiano dal piano regionale sul GAP (gioco d’azzardo problematico) verso i giocatori patologici e le loro famiglie, le istituzioni del territorio, le scuole, i medici di medicina generale, la comunità in genere.

Tra le novità che l’Ulss 2 ha messo in campo – come ha spiegato la dott.ssa Amelia Fiorin, psicologa dirigente referente Ambulatorio Gioco d’Azzardo Problematico – c’è il portale indipendo.it che ha l’obiettivo di facilitare l’accesso ai servizi di cura e trattamento attraverso il web, in modo che il dipendente possa superare la barriera del senso di vergogna che accompagna la dipendenza da gioco. Indipendo.it è uno strumento molto ricco che contiene documenti, vademecum, informazioni per poter prendere consapevolezza della propria situazione o di quella di un proprio famigliare e correre ai ripari attivando gli aiuti che il servizio pubblico offre.

LAVORI GRATIS IN CASA

Molte famiglie soffrono le difficoltà dovute al contagio, che è tornato a farsi sentire fortemente in questi giorni. Sul fronte sgravi, vi diamo due buone notizie:

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