Veneto rosso, stretta (almeno) fino al 12 aprile. Spiraglio per le scuole

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I numeri erano al limite, ma alla fine il tasso di positivi su 100mila abitanti, superiore a quota 239 (attualmente 254) segna il destino della regione: Veneto rosso, per altre due settimane. Così è stato deciso dal Cts e sarà presto ratificato dal ministro della Salute Roberto Speranza.

Veneto rosso, dunque, almeno fino a lunedì 12 aprile: il fine settimana precedente si valuteranno i nuovi dati e si deciderà la nuova fascia. Se tutto procederà per il meglio, visto le due settimane di quasi lockdown in arrivo, potrebbe esserci un passaggio in zona arancione. Appare probabile visto che già molti dati regionali sono da arancione, seppur al limite: terapie intensive occupate al 24% (rosso sopra il 30%), reparti al 25 (limite a 40%), Rt a 1,23%, alto ma ancora non da fascia peggiore.

Sfuma così il sogno di chi sperava in una parziale riapertura. In particolare molti genitori agognavano di poter riportare i propri figli a scuola, invece si continuerà con la Dad, dalla prima elementare in su, ancora per altre due settimane.

Su questo fronte ci sono novità: nonostante la linea dura portata avanti nelle ultime settimane, dopo le festività pasquali, il governo Draghi ha comunicato la riapertura in presenza delle scuole fino alla prima media in qualsiasi fascia di rischio. Lo ha annunciato il presidente del Consiglio, Mario Draghi: «Il ministro dell’Istruzione Bianchi sta lavorando affinché la riapertura avvenga in modo ordinato e in alcuni casi sarà possibile effettuare alcuni test. Parlare di azione estensiva e globale è però un’esagerazione» ha sottolineato il Premier. Smentita quindi l’ipotesi di rientro in classe condizionato allo svolgimento di test rapidi di massa.

Veneto rosso, ecco cosa non si può fare

Non ci resta quindi che ricordare le limitazione di un Veneto rosso.

  •  Sospensione dell’attività in presenza delle scuole di ogni ordine e grado, comprese le scuole dell’infanzia ed elementari. Attività in presenza per gli alunni con disabilità e con bisogni educativi speciali sempre garantita.
  • Sospesa l’attività in presenza per le università e le istituzioni di alta formazione. Unica deroga, i corsi per i medici in formazione specialistica, i corsi di formazione specifica in medicina generale, i tirocinanti delle professioni sanitarie.
  • Chiude anche tutto il commercio al dettaglio tranne i soliti servizi essenziali (generi alimentari, farmacie, parafarmacie, edicole e tabaccai).
  • Chiusi tutti i mercati, salvo quelli esclusivamente alimentari e florovivaistici.
  • è vietato ogni spostamento in entrata e in uscita dai territori in zona rossa. Si esce di casa e si valica il confine comunale solo per gli spostamenti motivati da comprovate esigenze lavorative o situazioni di necessità o per motivi di salute. Confermata la norma che consente il rientro al proprio domicilio.
  • Altro tema molto sentito è quello dell’attività motoria:  si può andare a correre, passeggiare e andare in bici ma solo individualmente e comunque sempre a un metro di distanza e con la mascherina.
  • Chiusi tutte le mostre e i luoghi di cultura e spettacoli. No alla riapertura per teatri e cinema. La ristorazione, già quasi azzerata in zona arancio, sopravvivono solo mense, «catering continuativo su base contrattuale» e i ristoranti degli alberghi ma solo per i clienti.
  • Consentita solo la consegna a domicilio e fino alle 22 la ristorazione con asporto, ma vige il divieto di consumazione sul posto. Per i bar l’asporto è consentito esclusivamente fino alle 18.
  • Stop a estetiste e parrucchieri
  • Stretta anche sul lavoro, caldamente consigliato più smart working possibile.

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