Veneto, disoccupazione al 6,3%: «Basterà per trattenere gli stranieri?»

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Se in Veneto il tasso di disoccupazione è calato fino al 6,3%, nei paesi dell’Est Europa si arriva a punte del 2,3%. E c’è il rischio che la manodopera straniera lasci il Veneto per cavalcare l’onda della crescita in patria. A fornire i dati e a lanciare l’allarme è Fabbrica Padova, centro studi di Confapi, che ha preso i dati appena rilasciati dall’Eurostat e li ha incrociati con quelli di Veneto Congiuntura e Istat, relativi alla presenza delle comunità straniere sul territorio. In Veneto il tasso di disoccupazione si attesta al 6,3%, all’incirca sui livelli di Lombardia (6,4%) ed Emilia Romagna (6,6%). Nella provincia di Padova, nello specifico, le assunzioni nel 2017 hanno riguardato 88.545 lavoratori italiani e 29.175 stranieri, con un saldo occupazionale positivo tra nuovi contratti e cessazioni di 6.370 posti di lavoro (4.370 destinati a cittadini italiani, 2.000 a stranieri).

Valerio: «La ripresa c’è»

«Da queste statistiche discendono due considerazioni – dice Carlo Valerio, presidente di Confapi Padova – La prima: quando, più di un anno fa, sostenevamo che per le nostre imprese il peggio era alle spalle e che l’economia stava ripartendo, in molti ci accusavano di eccessivo ottimismo, ma i dati stanno ribadendo proprio quello che pensavamo. La seconda considerazione parte dall’esperienza diretta: in certi settori, come edilizia e costruzioni, ci sono lavori che sono svolti esclusivamente da manodopera straniera, perlopiù dell’Est Europa. Cosa accadrebbe se queste stesse persone rientrassero nei loro paesi d’origine, dove oggi esiste quell’offerta di lavoro che ieri mancava? So che il tema è scomodo e può non piacere – conclude Valerio – ma credo che vada affrontato con più programmazione e meno demagogia».

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