Veneto, ipotesi arancione. Scuole riaperte con tampone rapido per tutti?

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Il Veneto potrebbe tornare in zona arancione e le scuole potrebbero essere riaperte. Domani, venerdì 26 marzo, il nuovo monitoraggio del Cts per determinare la fascia di rischio delle regioni: il Veneto potrebbe tornare arancione da lunedì e Luca Zaia ha affermato ieri 24 marzo che in caso di cambio colore le scuole potranno aprire, dai nidi alle elementari, anche se solo per i tre giorni prima delle vacanze di Pasqua, dove tutta Italia tornerà ad essere rossa. Altra ipotesi sul tavolo: zona arancione ma solo da dopo Pasqua, quindi slittata di una settimana.

Calda anche l’opzione tamponi rapidi per il ritorno in classe, con test molecolari in caso di presunte positività al fine di creare «una bolla», per poter salvaguardare la fine di questo travagliato anno scolastico.  «Il primo giorno tutti gli studenti, ma anche i bimbi di nidi e materne, dovranno essere sottoposti a tampone rapido – scrive il Corriere della Sera -. Il test sarà ripetuto ogni settimana e in caso di positività sarà effettuato un molecolare a tutta la classe. In questo modo si creerà una sorta di «bolla» per proteggere gli alunni, ma anche i docenti visto che non tutti saranno già stati vaccinati»

Veneto zona arancione: tamponi in classe, ospedali pieni e vaccini. Il punto

L’arrivo dell’ex coordinatore del Cts Agostino Miozzo all’Istruzione, infatti, sembra aver dato una spinta per riaprire le scuole, una delle priorità indicate dal ministro Patrizio Bianchi. Il primo giorno, stando alle indiscrezioni, tutti gli studenti, ma anche i bimbi di nidi e materne, dovranno essere sottoposti a tampone rapido. Il test sarà ripetuto ogni settimana e in caso di positività sarà effettuato un molecolare a tutta la classe. In questo modo si creerà una sorta di «bolla» per proteggere gli alunni, ma anche i docenti visto che non tutti saranno già stati vaccinati.

Situazione ospedali: in regione al momento la situazione negli ospedali non è affatto buona. Il presidente ha spiegato che i posti letto sono particolarmente affollati,  un quadro molto simile al 31 marzo dello scorso anno. Nei prossimi giorni, sarà attivato il piano sanitario con lo stop ad alcune attività ospedaliere per poter concentrare gli sforzi sui pazienti covid.

Sul fronte della vaccinazioni, Zaia ha ammesso che vi sono stati diversi rallentamenti, a suo dire giustificati dalla grandezza e dalla complessità dell’operazione. Bisogna comunque aspettarsi il massimo sforzo da parte delle amministrazioni. L’obiettivo è passare da 20mila a 50-60mila vaccinazioni al giorno, sempre che arrivino le dosi necessarie.

Per questo la Regione sta mettendo a regime un nuovo sistema informatico di prenotazione che sarà presentato nei prossimi giorni e nel fine settimana sperimenterà, a Treviso, la vaccinazione ad accesso diretto per classi di età. Una via “analogica” di organizzare la vaccinazione nel caso in cui quella digitale si inceppasse.

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