Compravendita immobili 2020 in Veneto: Vicenza e Verona resistono, cala Venezia

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Compravendita di immobile nell’anno della pandemia: in Veneto tutte le province registrano variazioni poco significative nonostante l’anno di Covid, crescono i valori percentuali degli immobili a Vicenza (+2,8%) e Verona (+0,4%), al contrario è stata registrata una perdita di valore immobiliare a Venezia (-2%), Treviso (-1,4%) e Padova (-0,4%) città particolarmente colpite dall’assenza di turisti. Invariati i valori della provincia di Rovigo rispetto all’anno precedente. I dati sono stati comunicati in una nota dall’Osservatorio Immobiliare del gruppo Tecnocasa.

Compravendita di immobili in Veneto, i dati delle province

Verona: nelle zone centrali c’è stato un incremento dei prezzi dello 0,6%. Sostanzialmente stabili le quotazioni immobiliari nel Centro storico della città che ha però risentito del rallentamento del turismo. Infatti gli investitori, molti dei quali si muovevano su questo segmento, sono in attesa di capire cosa succederà e molti immobili stati immessi sul canale tradizionale con contratti da 6 a 18 mesi e con una conseguente riduzione del canone di locazione. Sulla prima casa si muovono per lo più famiglie in cerca di soluzioni di prestigio e che ricercano tagli superiori a 200 mq, ai piani alti con terrazzo o attici.

A Padova nei primi sei mesi del 2020 i valori immobiliari hanno registrato un calo dello 0,4%. Nel centro storico di Padova si registra una buona domanda sia di immobili ad uso investimento sia di prima casa. I prezzi elevati esistenti in zona fanno si che gli investitori puntino soprattutto al guadagno in conto capitale più che all’ottenimento dei rendimenti annui lordi. Le quotazioni più elevate si raggiun- gono nelle principali piazze della città di Padova.

Il mercato immobiliare di Rovigo sembra essere sostanzialmente stabile. Si registra un mercato animato soprattutto da chi cerca la prima casa ma non mancano investitori che acquistano per ristrutturare e mettere a reddito l’immobile. Al momento l’economia della zona, basata fondamentalmente sul settore agricolo, non ha subito impatti importanti. La zona vanta anche la presenza di due poli di Amazon. Si segnala una buona domanda di immobili in locazione grazie anche alla presenza di alcune facoltà universitarie.

Treviso: il mercato immobiliare del centro ha registrato un leggero decremento, ma non particolarmente importante in conseguenza del lockdown. In generale la domanda sembrerebbe orientata verso immobili dotati di spazi esterni, tipologia più facilmente acquistabile nelle zone esterne della città o in provincia dove se ne possono trovare anche a prezzi più accessibili. In centro si concentrano maggiormente le tipologie signorili, soprattutto intorno a piazza dei Signori, acquistate da chi abita già in zona e vuole fare un acquisto di tipo migliorativo. Le quotazioni non sembrano, al momento, aver subito particolari cambiamenti e per una soluzione in buono stato si spendono mediamente intorno a 3500 – 4000 € al mq. Il centro negli ultimi anni aveva visto anche crescere la domanda per investimento la città, infatti, si presta ad essere un buon punto di partenza per visitare parte del Veneto.

Nei primi sei mesi del 2020 i valori immobiliari di Venezia hanno registrato una contrazione del 2%. Si registra sempre una buona domanda in arrivo da persone residenti e da stranieri affascinati dalla città. L’offerta è in aumento anche a causa di molte strutture ricettive immesse sul mercato. A cercare la casa sono prevalentemente persone che fanno un acquisto di tipo migliorativo e che sono alla ricerca di uno spazio esterno (balcone o terrazzo anche condominiale).

Vicenza: nella prima parte del 2020 il mercato immobiliare di Vicenza registra un aumento dei prezzi del 2,8%. Il mercato immobiliare registra una buona ripresa dopo il lockdown. Esiste una buona domanda sia per la prima casa sia per quella ad uso investimento. Gli investitori cercano sia immobili da acquistare e poi rivendere. Ci sono richieste per tagli da 50-60 mila € a conferma che il mattone è considerato ancora di più un bene rifugio anche dopo la pandemia. Si è registrata una maggiore richiesta di abitazioni con spazi esterni, terrazzi e giardini in particolare.

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