Veneto, due giorni in zona gialla prima della stretta

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Centosettantacinque morti nelle ultime 24 ore, ancora più di tremila casi di positività: eppure per il Veneto potrebbe aprirsi un piccolo spiraglio di zona gialla, quanto meno a tempo. I dati che il Governatore del Veneto Luca Zaia ha snocciolato, come fa quotidianamente, martedì 5 gennaio, sono ancora molto preoccupanti. «La situazione è pesante», ha ammesso Zaia. Anche perché non accenna a diminuire la pressione sulle strutture sanitarie. Sempre nelle ultime 24 ore, infatti, il numero di persone in terapia intensiva è diminuito di 9 unità. Un dato basso, soprattutto visto l’alto numero di decessi, persone che spesso sono in intensiva e quindi di fatto nella triste conta liberano dei letti.

Veneto zona gialla per 48 ore

Bisognerà aspettare la decisione del ministro della Salute Roberto Speranza, sulla base delle indicazioni del Cts, ma il verdetto appare ormai inesorabile: il Veneto sarà una delle regioni in fascia arancione, quando si riprenderà il sistema dei colori. In un precedente articolo vi abbiamo spiegato perché (leggi il testo). Ma ci potrebbe essere uno spiraglio di normalità prima della stretta. Infatti è probabile che la decisione sulle fasce delle regioni venga presa venerdì 8 gennaio: è il giorno in cui solitamente il Cts valuta i dati settimanali. Se così fosse, e se il Governo non decidesse diversamente con un Dpcm ad hoc, giovedì 7 e venerdì 8 gennaio anche il Veneto finirebbe, come tutte le altri regioni, in zona gialla. Libertà di movimento fra Comuni, bar aperti fino le 18 (quelli che decideranno di tenere aperto anche solo per due giorni).

Libertà di movimento che in ogni caso sarà molto limitata: il Governo è deciso infatti nell’estendere almeno fino al 31 gennaio il divieto di movimento fra Regioni, anche se in zona gialla. Anche in questo caso, tuttavia, il divieto dovrebbe scattare dal 9 gennaio.

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