Ovs acquisisce Stefanel, c'è l'ok del Ministero: salvi 94 lavoratori su 132

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C’è l’ok all’acquisizione dello storico marchio veneto Stefanel da parte di Ovs. L’offerta di 3,2 milioni di euro e il piano industriale annunciato, che “salverebbe” 94 lavoratori su 132, hanno avuto il via libera dal Ministero dello Sviluppo Economico. Si manterranno 23 punti vendita sui 27 esistenti. E per i 40 esuberi previsti i sindacati chiedono un piano di riassorbimento. «Abbiamo chiesto un tavolo al Ministero, che si è impegnato ad attivarsi in tempi brevi – ha detto Tiziana Basso della Cgil -. Quando è partita la Cigs, nel 2019, nel perimetro Stefanel c’erano 217 lavoratori, già oggi rimasti in 136».

Ovs acquisisce Stefanel, la posizione della Regione

La Regione, presente l’Assessore regionale al lavoro Elena Donazzan con Mattia Losego dell’Unità di Crisi aziendali, ha partecipato al tavolo ministeriale relativo alla situazione aziendale di Stefanel assieme al commissario straordinario e alle organizzazioni sindacali. Nel corso dell’incontro è stato comunicato che nelle prossime ore verrà firmata l’istanza di autorizzazione alla cessione della nota azienda trevigiana, oggi in amministrazione straordinaria, a Ovs.

«Un tavolo positivo soprattutto per quanto riguarda la manifestazione di interesse vincolante presentata da un altro gruppo aziendale Veneto, Ovs – spiega Elena Donazzan -. La proposta prevede il mantenimento di 23 punti vendita sui 27 presenti sull’intero territorio nazionale e l’assorbimento di 94 lavoratori».

«Abbiamo constatato positivamente l’individuazione del potenziale acquirente che ha caratteristiche produttive ben definite molto distanti da fondi speculativi che nel passato, purtroppo, hanno smantellato marchi legati alla tradizione produttiva e al territorio Veneto». «Considerati questi elementi positivi – conclude Donazzan – ora è necessario approfondire con Ovs quale sarà il piano industriale per aver chiari tutti gli aspetti di valorizzazione futura di Stefanel. Per quanto riguarda il bacino dei lavoratori non ricompreso nel nuovo perimetro aziendale, la Regione del Veneto si è resa disponibile ad attivare gli strumenti di politica attiva, condizione necessaria per l’accesso alle misure di sostegno al reddito per i prossimi mesi e avere il tempo per comprendere i nuovi scenari di sviluppo aziendale».

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