Lavoratori spettacolo: «Vogliamo il Leone d'oro alla Mostra del cinema»

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Lavoratori spettacolo, si annuncia aria di protesta alla Mostra del cinema di Venezia: «Vogliamo il Leone d’oro» annuncia il coordinamento veneto delle maestranze dello spettacolo che nei mesi scorsi, a partire dal lockdown, si è mobilitato per chiedere sostegno al reddito per tutte le figure professionali della musica, del cinema, del teatro e dell’arte costrette a restare a casa con la chiusura degli spettacoli.

Lavoratori spettacolo: «La ripartenza non c’è»

La 77esima edizione della Mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia si terrà dal 2 al 12 settembre 2020. La formula sarà in presenza, con una scelta non scontata del direttore Alberto Barbera e del presidente della Biennale Roberto Cicutto: i film saranno proiettati nei cinema del Lido e in alcuni spazi all’aperto allestiti ad hoc, mentre la sezione dedicata alla realtà virtuale migrerà online.

«In attesa della programmazione della Biennale del Cinema, annunciamo che parteciperemo anche noi alla importante kermesse – si legge sulla pagina Maestranze dello spettacolo – Veneto – Saranno giorni di agitazione per mantenere acceso il dibattito sulla questione del nostro settore, delle riforme di lavoro e cultura che da mesi i nostri territori chiedono a gran voce. Parteciperemo e saremo lì, per continuare il percorso con migliaia di lavoratrici e lavoratori trattati come polvere da nascondere sotto il tappeto per fingere una ripartenza che non c’è».

«Chiederemo il Leone d’oro»

«Chiederemo il Leone D’Oro per le Lavoratrici ed i Lavoratori dello Spettacolo, premio meritatissimo per la solidarietà, il mutualismo e il coraggio dimostrati in questi mesi di mobilitazione – così prosegue l’intervento pubblicato online – Invitiamo chiunque sia solidale con la nostra causa a partecipare e contribuire. La “ripartenza” non si è vista, mentre abbiamo assistito a spettacoli miserabili: licenziamenti, abbandono di lavoratrici e lavoratori, gare al ribasso pagate con i nostri cachet, rimpallo di responsabiltà, ritardi nell’erogazione dei bonus e dei sussidii a cui facevano e fanno da sfondo sorrisi e teleconferenze in cui ci si ostina a dire che è tutto a posto o che tutto si sistemerà presto».

Lavoratori dello spettacolo chiedono gli stati generali

Secondo il coordinamento di maestranze dello spettacolo «non si sistemerà niente fino a quando non saremo considerati come un soggetto con il quale discutere per definire norme contrattuali più giuste e una grande riforma della Cultura e del lavoro dello Spettacolo che sancisca la vera rinascita del settore nel segno della giustizia, del merito e dell’accessibilità. Vogliamo partecipare agli stati generali della cultura con il network nazionale Professionisti Spettacolo e Cultura – Emergenza Continua».

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