Imprenditoria femminile, la Regione apre un bando: 1,5 milioni di euro in contributi

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Veneto, deliberati 1,5 milioni di euro di bando regionale per l’imprenditoria femminile. I fondi saranno destinati all’erogazione di contributi in conto capitale alle imprese a prevalente o totale partecipazione femminile.

Le domande di sostegno dovranno essere compilate e presentate esclusivamente per via telematica, attraverso il Sistema Informativo Unificato della Programmazione Unitaria (SIU) della Regione del Veneto.

La fase di compilazione sarà attiva dalle ore 10.00 di martedì 9 febbraio 2021 alle ore 12.00 di mercoledì 24 febbraio 2021 e quella di presentazione dalle ore 10.00 di martedì 2 marzo 2021 fino alle ore 17.00 di giovedì 4 marzo 2021. Il bando sarà disponibile nel sito della Regione nell’apposita sezione Bandi-Avvisi-Concorsi.

Bando per l’imprenditoria femminile, Marcato: «Oltre ai ristori necessari investimenti»

Al 30 settembre 2020 le imprese femminili attive in Veneto risultavano 88.181, pari al 20,5% del totale delle imprese regionali. La consistenza delle imprese femminili ha subito una leggera flessione (-509 unità, pari a un -0,6%, in linea con la contrazione delle imprese maschili) rispetto alla stessa data del 2019, che conferma il ritmo della discesa dei trimestri precedenti (Dati di fonte Infocamere elaborati da Unioncamere Veneto).

«Oltre ai ristori servono investimenti perché c’è bisogno di misure strutturali per sostenere la nostra economia – ha commentato l’assessore allo sviluppo economico della Regione del Veneto Marcato – c’è una reazione straordinaria delle nostre imprese, dei nostri imprenditori e delle nostre imprenditrici e noi, la Regione del Veneto, continueremo ad essere al loro fianco come abbiamo fatto nell’anno terribile appena trascorso».

«Si tratta – ha concluso Marcato – di contributi a fondo perduto per l’acquisto di macchinari, impianti produttivi, hardware, attrezzature di fabbrica, nuovi mobili, opere edili, murarie, impiantistiche, software, brevetti, licenze, ecc. fino ad un massimo del 40 per cento della spesa sostenuta».

 

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