Dad studenti a rischio esclusione: Ca' Foscari lancia il Master per i docenti

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La didattica a distanza (DaD), divenuta pratica ormai quotidiana in tempi di Covid, rischia sempre più di lasciare indietro gli alunni maggiormente bisognosi di attenzioni e supporto. In particolare, la condizione di svantaggio socio-economico, l’appartenenza a famiglie migranti e l’essere studenti con BES (Bisogni Educativi Speciali) rappresentano le principali cause di esclusione.

Per questo Ca’ Foscari Challenge School ha lanciato il Master in Educazione linguistica inclusiva e accessibile, al quale è possibile iscriversi entro il 25 novembre 2020.

Il rischio è evidenziato dagli insegnanti italiani: quasi il 50% di loro dichiara che nella scuola primaria gli studenti in condizione di svantaggio socio-economico, linguistico e culturale sono stati nettamente i più esposti all’esclusione. Un dato che arriva al 60% per i docenti della secondaria di primo grado, e che scende invece al 34% nella secondaria di secondo grado, dove invece sono rimasti esclusi gli studenti che la scuola aveva già riconosciuto come a rischio di abbandono (per il 41% degli insegnanti).

I dati emergono da un’indagine dal titolo “Pratiche didattiche durante il Lockdown”, realizzata da INDIRE (Istituto nazionale documentazione innovazione ricerca educativa). Una ricerca che ha coinvolto 3.774 docenti di ogni ordine e grado, finalizzata a sondare come e in che misura la chiusura della scuola legata all’emergenza Covid-19 abbia influito sulle pratiche didattiche e sull’organizzazione delle loro scuole.

I dati dell’indagine

Nell’indagine INDIRE emerge che gli insegnanti italiani hanno messo in campo interventi specifici per venire incontro alle esigenze degli alunni più a rischio. Le azioni messe in atto per recuperare gli studenti con BES sono state, in particolare, la rimodulazione per l’individualizzazione dei piani di apprendimento (59% nella scuola primaria, 57% e 52% nelle secondarie) e la dotazione di strumenti digitali specifici per gli studenti con disabilità (44%, 56% e 42% rispettivamente nei tre gradi).

Circa la possibilità di realizzare una didattica inclusiva, gli insegnati della scuola dell’infanzia esprimono un giudizio negativo (per niente utile per il 10%, poco per il 38%). Per gli altri ordini di scuola, poco più della metà delle risposte giudicano la DaD un contesto abbastanza o molto inclusivo, tuttavia non emerge una polarizzazione netta delle risposte.

Le azioni necessarie

Ma che cosa possono fare in questa situazione la scuola e i docenti? «È necessario, agire al più presto almeno su due versanti contemporaneamente» illustra Fabio Caon, direttore del Master in Educazione Linguistica Inclusiva ed Accessibile – MELIA – di Ca’ Foscari Challenge School. «La scuola dovrebbe innanzitutto lavorare in sinergia con le Istituzioni del territorio. Per le famiglie di studenti con cittadinanza non italiana, ad esempio, si dovrebbe creare una rete attraverso il supporto di mediatori linguistico-culturali che facciano da ponte tra scuola, territorio e famiglia dello studente. Oppure si dovrebbe lavorare in sinergia con le associazioni del privato sociale che si occupano, a vario titolo, di studenti con BES». Ma non solo. «È necessario che i docenti attivino tutte le funzionalità delle piattaforme online che permettono di far lavorare gli studenti anche in coppie o piccoli gruppi – prosegue Caon; forniscano feedback continui agli studenti con brevi questionari o domande, variando le modalità di lezione (ad esempio proponendo anche video, audio, attività interattive, ludiche) e preparando materiale ad hoc per gli studenti con BES (ad esempio per anticipare i contenuti, adattarli o rinforzarli)».

Master in Educazione linguistica inclusiva e accessibile

Per realizzare tutte queste azioni, lo sviluppo di conoscenze e competenze didattiche, anche adattate alla Didattica a Distanza, è diventato fondamentale per chi, a diverso titolo (docenti, educatori, tutor dell’apprendimento) si occupi di insegnamento. La dimensione linguistica si rivela fondamentale per l’accesso alle conoscenze di tutte le discipline soprattutto da parte di quegli studenti che non hanno l’italiano come lingua madre. Per questo Ca’ Foscari Challenge School ha lanciato il Master in Educazione linguistica inclusiva e accessibile, al quale è possibile iscriversi entro il 25 novembre 2020 e che partirà a gennaio 2021 (tutte le informazioni qui). Un Master che vuole fornire conoscenze e sviluppare competenze funzionali alla gestione efficace di studenti con BES, e dove si forniranno conoscenze rispetto ad approcci e metodi glottodidattici che possano facilitare l’insegnamento delle discipline linguistiche (italiano L1, L2 e lingue straniere) e non linguistiche (per quel che concerne le strategie di facilitazione linguistica).

Per conoscere tutte le date di scadenza delle iscrizioni agli altri Master e per tutte le informazioni, gli utenti possono accedere al seguente link: https://www.cafoscarichallengeschool.it/master/

Ca’ Foscari Challenge School è la scuola di Alta Formazione Executive dell’Università Ca’ Foscari Venezia che si rivolge a neolaureati, professionisti, imprese e Pubbliche Amministrazioni, offrendo conoscenze specifiche e professionalizzanti.

Attraverso una metodologia didattica innovativa, svolta dai docenti più esperti dell’Ateneo e attivando le relazioni imprenditoriali e professionali più vitali e autentiche del territorio, Ca’ Foscari Challenge School progetta e sviluppa scenari futuri grazie a un’esperienza formativa di valore, vicina ai bisogni delle persone e con tutte le competenze che il mercato del lavoro oggi richiede. Il Dean di Ca’ Foscari Challenge School è Stefano Micelli, professore di International Management dell’Università Ca’ Foscari.

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