Nuovo Dpcm, verso il divieto di spostamento fra regioni. In dubbio riapertura serale dei bar

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Nuovo Dpcm in arrivo il 4 dicembre e arrivano le prime indiscrezioni relative ai nuovi provvedimenti. Probabile apertura di negozi e centri commerciali fino alle 22 e nei week end, no invece a turismo invernale e seconde case. Ancora dubbi sulla riapertura serale di bar e ristoranti, dipende dall’andamento della pandemia.

Evitare che nel periodo natalizio aumenti ulteriormente la diffusione del covid 19 in Italia: è questo l’obiettivo principale di Conte e del governo, da raggiungere attraverso le misure contenutie nel prossimo dpcm del 4 dicembre, che a Palazzo Chigi è già in fase di studio in quanto la scadenza del precedente è ormai prossima (3 dicembre).

Nuovo Dpcm in arrivo, gli interrogativi a cui rispondere sono molti

Ci si potrà spostare tra regioni? Si potranno passare le feste in famiglia? Con quali parenti? Molti interrogativi in attesa del Natale, ma le risposte dovranno attendere.«Le misure stanno funzionando, dobbiamo continuare così», ripete il ministro della Salute Roberto Speranza che oggi vedrà ministri e capi delegazione per affrontare le tematiche più discusse legate proprio alle misure da imporre per Natale e Capodanno.

Deve essere stabilito, inoltre, se sia più opportuno emanare un unico decreto valido fino al 2 gennaio lasciando aperta l’eventualità di ordinanze più restrittive se ce ne fosse la necessità. Oppure far valere il Dpcm due settimane e poi firmarne un altro il 20 dicembre.

Le principali anticipazioni

Durante le feste «saranno autorizzati soltanto gli spostamenti strettamente necessari» avverte Speranza, lasciando intendere che non sarà possibile spostarsi liberamente da una regione all’altra nemmeno se alla fine di dicembre la maggior parte dell’Italia sarà in fascia gialla.

Niente vacanze sulla neve, invece, per quel che riguarda il tema del turismo invernale. Conte è stato categorico: “Gli impianti sciistici non riapriranno”, nonostante le pressioni delle regioni alpine firmatarie di un protocollo con le linee guida sulla prevenzione del contagio da Covid da predisporre per l’utilizzo in sicurezza degli impianti durante la stagione invernale.

È possibile, però, che alla fine, se la curva epidemiologica sarà davvero molto bassa, si consenta il ricongiungimento familiare per celebrare i giorni delle festività, solo tra genitori e figli, coniugi e partner conviventi, anche a chi non è residente o domiciliato in quell’abitazione.

Rimane invece da stabilire se sarà possibile raggiungere le seconde case dove non si è residenti proprio per trascorrere il periodo festivo. Una scelta potrebbe essere fatta a breve, ma non è escluso che si decida di attendere almeno il prossimo monitoraggio, quando sarà più chiara la situazione sanitaria del paese.

Dal 4 dicembre, tuttavia, i negozi dovrebbero poter chiudere alle 22 per consentire lo scaglionamento degli ingressi. Nei fine settimana e nei giorni festivi saranno aperti i centri commerciali e i grandi magazzini.

Al momento si continua invece ad escludere una riapertura di bar e ristoranti dopo le 18 come si era ipotizzato una settimana fa, quando il governo aveva promesso ai governatori di poter concedere alcuni allentamenti sui locali pubblici. Una marcia indietro dovuta ai timori di far aumentare i contagi che esclude anche le aperture a pranzo nelle zone arancioni.

L’allungamento degli orari dei negozi porterà inevitabilmente a uno slittamento del coprifuoco di almeno un’ora. «Il coprifuoco dopo le 22 c’è anche per la messa», ha detto Speranza su La7 a Di martedì, salvo poi specificare che «sarà fatta una nuova valutazione relativa al Natale». A meno di peggioramenti improvvisi della situazione c’è infatti la volontà di far slittare il coprifuoco il giorno di Natale e quello dell’ultimo dell’anno a dopo le 24.

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