Nuovo ospedale Padova, Cgil: "Si soddisfano solo gli interessi dei privati”

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«Questa mattina, in Regione Veneto, si è consumata l’ennesima puntata della telenovela che vede come protagonista la Sanità padovana e in particolare la realizzazione del nuovo ospedale di Padova»: queste le dichiarazioni di Christian Ferrari, segretario generale Cgil Padova, sulla questione del nuovo ospedale a Padova, dopo che pare essere confermata la scelta di Padova Est come futura location.

Due i punti di maggiore critica

Sono due i punti maggiormente criticate da Ferrari: il fatto che le risorse economiche per realizzarlo al momento non ci sono, e in secondo luogo la mancanza di una programmazione sanitaria di Padova. «Sul primo punto – ha commentato Ferrari – per la Cgil sarebbe inaccettabile riproporre il modello della finanza di progetto, che già tanti danni ha fatto in giro per il Veneto e che peraltro sia il sindaco sia il presidente della Regione avevano escluso in campagna elettorale».

«Sul secondo punto – continua Ferrari – va sottolineato come, nel frattempo, stiamo assistendo ad una silenziosa e progressiva destrutturazione della sanità padovana: lo Iov indebolito a favore di altri territori, le gravissime carenze di organico (sono ormai centinaia le unità di personale che mancano e che sarebbe indispensabile assumere), reparti al collasso, assenza di investimenti sullo sviluppo dei servizi sul territorio, con la totale disapplicazione del Piano socio sanitario che la stessa Regione ha approvato».

“Assenza di un disegno complessivo e coerente”

A conclusione del comunicato Ferrari afferma che «si ha la netta impressione che, in assenza di un disegno complessivo e coerente, le scelte dell’amministrazione comunale di Padova e della Regione Veneto siano guidate, o quanto meno condizionate, dagli interessi di qualche potere forte piuttosto che da quelli generali della città. Anche la scelta di Padova est sembra infatti rispondere più a interessi di carattere immobiliare e finanziario che alle esigenze e ai bisogni sanitari dei cittadini di Padova».

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